"Siamo 25 imprese che da anni valorizzano il prodotto pera, ma ora hanno deciso di farlo assieme - commenta il presidente di UNAPera, Adriano Aldrovandi - La costituzione della nuova società è il primo atto per sviluppare l'Aop e dalla prossima settimana partirà l'iter di riconoscimento. E' un progetto di rilevanza nazionale ma con un forte legame col territorio, è un progetto aperto e infatti contiamo di coinvolgere altre realtà nei prossimi mesi. Vogliamo garantire il futuro della pericoltura dell'Emilia-Romagna e degli areali limitrofi pensando all'intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione, a tutto l'indotto. L'obiettivo è quello di alzare la qualità al consumo delle pere, accompagnandolo con un nuovo approccio al mercato capace di qualificare e segmentare l'offerta".
"Le pere hanno perso il 24% dei consumi tra il 2016 e il 2020 - ricorda Roberto Della Casa, responsabile del progetto UNAPera - Una diminuzione dovuta in buona parte all'incostanza della qualità dei frutti in commercio. Le pere sono difficili da coltivare e negli ultimi anni sono state colpite da diverse avversità, ma quando la qualità non è costante i consumatori si disaffezionano. Il 62% degli italiani, secondo le indagini del Monitor Ortofrutta di Agroter, lamentano infatti una qualità troppo variabile; ma la buona notizia è che il 29% dei nostri connazionali ha nella pera il suo frutto preferito. Per rilanciare il prodotto pera sono necessari accordi di programma sul fronte commerciale e marketing con le imprese della distribuzione moderna e i grossisti di riferimento".
Le imprese che hanno fondato UNAPera sono: A.F.E., Unacoa, Apoconerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, Alegra, Biop, Cico, Mazzoni, Cipof, Consorzio Frutteto, Ceor, Eur.O.P.Fruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Op Costea, Coferasta, Op Kiwi Sole, Spreafico, Opera, Natura Italia, Origine Group, Orogel.
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