Il Dipartimento di Scienze agrarie
dell'Università di Firenze (Dagri) realizzerà in Angola, nella
provincia di Namibe, opere di raccolta per l'acqua piovana a
vantaggio di una decina di comunità locali, principalmente
pastori costretti, a causa della lunga siccità a prolungare la
transumanza per cercare pascoli migliori. La costruzione delle
infrastrutture, spiega un comunicato, interesserà dieci comunità
sparse su un territorio esteso come la Toscana e prevede la
partecipazione ai lavori delle popolazioni indigene in un'ottica
di promozione e scambio di conoscenze. Si tratta del progetto
TransAgua, condotto sul piano scientifico dal Water Harvesting
Lab (WhLab), il laboratorio nato in seno al Dipartimento per
sviluppare la ricerca nel campo della raccolta e della gestione
delle acque piovane, e coordinato da Cospe ong. In particolare,
questa prima missione è servita a identificare le varie
tipologie e la collocazione dei sistemi di recupero delle
risorse idriche (tchimpaca o piccole dighe su fiumi stagionali,
le cosiddette 'sand dams'), validi ad aumentare l'accumulo e
dunque la disponibilità di acqua per uomini e animali domestici,
favorendo la riqualificazione ambientale nel medio-lungo
termine. Cofinanziato dall'Istituto Camões - Instituto da
Cooperação e da Língua nell'ambito del programma Fresan
(Fortalecimento da Resiliência e da Segurança Alimentar e
Nutricional) dell'Unione Europea, il progetto è guidato dalla
professoressa Elena Bresci (WhLab Dadri) ed è condotto sul campo
da Giulio Castelli e da Luigi Piemontese (WhLab Dagri), appena
rientrato dalla prima tappa di una missione che li vedrà
impegnati fino all'estate del 2022. Il lavoro svolto dal
Dipartimento di Agraria di Firenze in Angola ha l'ulteriore
obiettivo di contribuire alla esigua letteratura scientifica
dedicata a questa regione dell'Africa e alle poco conosciute
dinamiche socio-idrologiche delle comunità transumanti locali.
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