Con oltre 3 milioni di esemplari tra Casentino, Val Tiberina e area di Pistoia, la Toscana si conferma la 'capitale' nazionale dell'abete naturale. "Questi abeti - - spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - rappresentano, insieme ad un momento di comunità e collaborazione istituzionale, un elemento di presenza, concreta, attuale, del mondo agricolo toscano ma anche di conoscenza e promozione di un settore strategico che contribuisce a mantenere una presenza umana nelle zone svantaggiate fondamentale per la prevenzione dei rischi idrogeologici, il contrasto all'erosione e agli incendi. Dietro ogni abete naturale c'è il lavoro paziente della natura e dell'uomo in un equilibrio perfetto di rispetto e condivisione".
Secondo uno studio di Coldiretti ogni abete naturale "divora" 47 kg di Co2. Un abete di plastica media ne produce invece tra 40 e 60 kg. C'è una crescente sensibilità e presa di coscienza da parte dei cittadini nell'orientarsi verso l'acquisto di un abete naturale che dopo le feste può essere messo a dimora in giardino o anche in vaso diventando patrimonio ambientale della famiglia - spiega ancora Filippi - L'albero naturale concilia il rispetto della tradizione con quello dell'ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall'estero che raggiungono l'Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti". Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale e provengono da vivai autorizzati dalla Regione Toscana con apposita iscrizione. Ogni singolo abete è accompagnato da un cartellino identificativo coi dati dell'impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti "non per uso forestale". Inoltre la Regione attua controlli annuali per verificare l'idoneità delle pratiche agronomiche e formali che l'azienda è tenuta a rispettare.
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