Con un allestimento completamente
rinnovato che guarda al Novecento sono state riaperte oggi al
Castello di Miramare le sale che negli anni Trenta ospitarono
Amedeo di Savoia-Aosta e la sua famiglia. Un allestimento
"moderno" nel contesto di una dimora signorile ottocentesca che
ripropone gli arredi d'epoca.
La scelta, spiega il Museo nazionale, risponde a un duplice
intento: esporre al pubblico parte della collezione di mobilio,
opere e oggetti d'arte risalente al periodo, in particolare i
pezzi di maggior pregio e più significativi per la storia del
design, e dare conto di una breve fase della storia della
residenza in particolare quando Miramare tornò a essere una
dimora privata.
Con la riapertura degli Appartamenti del duca d'Aosta,
afferma il direttore del Museo storico e del Parco del Castello
di Miramare Andreina Contessa, "si inaugura la sezione Novecento
e si riapre di fatto la testimonianza novecentesca nel castello,
che ha attraversato il secolo mantenendo il suo ruolo di dimora
nobiliare e aristocratica, ma portando in sé i segni dei
cambiamenti nel tempo, che sono non solo storico-politici, ma
anche di stile e concezione di vita".
A metà dell'Ottocento Massimiliano d'Asburgo, uomo dei
viaggi via mare, si circondò di una ricca e composita collezione
eclettica di mobili e oggetti, che corrispondeva al suo universo
culturale e allo spirito del suo tempo. "Con l'arrivo del Duca
d'Aosta a Trieste - aggiunge - uomo dei viaggi aerei, si segna
il cambiamento di passo, intervenendo sulle strutture e i
servizi, ma anche segnando il cambio di stile e di design
all'insegna della modernità inserendo un nuovo concetto di
comfort improntato all'eleganza lineare e senza orpelli".
La sistemazione dell'appartamento, osserva l'architetto
Giovanni Tortelli, progettista dell'allestimento, è stata
"ideata sulla scorta della documentazione descrittiva e
fotografica originale ed evoca il fermento culturale
razionalista a cui i duchi d'Aosta aderirono. Funzionalità,
semplicità, essenzialità, in chiara contrapposizione anche
formale con lo stile sovraccarico degli ambienti ottocentesche
di Massimiliano, sono quindi espressione di un nuovo gusto e
soprattutto di marcata modernità".
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