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>>>ANSA/Mostre e film, il Vittoriale in festa per i 100 anni

La casa che D'Annunzio considerava il suo libro di pietre vive

Redazione ANSA ROMA

(di Paolo Petroni) (ANSA) - ROMA, 19 GIU - La figura di Gabriele d'Annunzio ha sempre affascinato, la sua vita contaminato la lettura delle sue opere, e solo negli ultimi anni se ne sta sfrondando la personalità da leggende e preconcetti in nome di una verità storica e letteraria. A questo proposito arriva, per aiutare a fare il punto e tirare alcune somme, il centenario di quel ''Libro di pietre vive'' che è il Vittoriale degli Italiani, sua residenza a Gardone dal 1921, quando acquista quella che era allora Villa Cargnacco: ''Prendo possesso di questa terra votiva che m'è data in sorte: e qui pongo i segni che recai meco, le mute potenze che qui mi condussero''. Vi restò sino alla morte, il primo marzo 1938, e qui è sepolto.
    Le celebrazioni iniziano domani con l'apertura di un Vittoriale del tutto recuperato con gli ultimi, recenti, restauri che lo hanno riportato allo splendore dei colori originali, e l'inizio di alcune manifestazioni e mostre, compresa quella intitolata ''Cento e cento e cento e cento anni del Vittoriale''. Il complesso monumentale si trova in un parco di dieci ettari, dichiarato dal Fai nel 2012 ''Parco più bello d'Italia'' e creato rispettando la forza della natura, non piegata e costretta da aiuole innaturali.
    Un luogo ricchissimo e pieno di sorprendenti angoli, oggetti, arredamenti costruzioni in cui l'immaginifico progettò gli interni, come, per fare un esempio particolare, la sala da pranzo con pareti laccate di rosso e un soffitto di conchiglie ricoperte di foglie d'oro, mentre l'architetto Gian Carlo Maroni si occupava della ristrutturazione e costruzione degli edifici, secondo una visione, un'estetica dell'eleganza, del lusso, dello stupore, se si vuole del kitsch, ma quasi portato al sublime dalla forza delle suggestioni, dei giochi di colori, di luci e buio, di prospettive. I visitatori oggi (prima del covid, nel 2019, erano stati 290 mila) rimangono tutti coinvolti e affascinati tra laghetti, boschetti, ma anche, oltre a due automobili storiche del poeta, la prora della nave Puglia, il MAS 96, l'aereo del volo su Vienna, e poi il cosiddetto Parlaggio, un vero e proprio teatro all'aperto con la nuova, spettacolare veste in prezioso marmo rosso di Verona come da progetto mai realizzato del poeta stesso, posata nel 2020 grazie a un contributo di Regione Lombardia, e dove si svolge una stagione estiva, inaugurata il 26 giugno da Vinicio Capossela, cui seguiranno artisti che vanno da Patti Smith alla Mannoia, da De Gregori a Niccolò Fabi, da Bollani a Gazzè. La storia di questo spazio è ora raccontata e documentata in ''Videro in sogno un teatro di marmo'' di Irene Giustina e Elisa Sala, monografia de L'Officina del vittoriale (Silvana Ed. 208 - 24,00 euro), mentre le vicende del Vittoriano sono riassunte in ''Cento anni di storia del Vittoriale degli Italiani - L'incantevole sogno'' di Valentina Raimondo (Silvana Ed. pp. 224 - 25,00 euro).
    Tra i numerosissimi progetti conclusi in oltre un decennio di lavori, secondo un programma voluto da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione il Vittoriale degli Italiani dal 2008, ci sono gli interventi di recupero delle stoffe della Prioria, quindi il recupero del Giardino delle Vittorie, del Portale, del viale di ingresso, del laghetto del Mas, sul cui prato sarà anche inaugurata un'opera di Emilio Isgrò, che l'artista ha voluto chiamare Aligi, in omaggio a un protagonista delle tragedie di d'Annunzio, così arricchendo il museo a cielo aperto che negli ultimi anni è diventato il giardino del Vittoriale. Poi naturalmente il restauro e la riapertura delle Vallette, del Laghetto delle Danze, del Canile, dell'Arengo.
    Ad accogliere i visitatori, il monumentale ingresso con sul portale, in lettere di bronzo, una citazione dal ''Libro segreto'', ma poi a lasciare a bocca aperta sono le stanze della villa principale, la Priora, tutte con un nome a distinguerle, come quella detta Della Leda, la stanza da letto, con versi danteschi sul soffitto, decorato da Guido Marussig, e dappertutto oggetti che vanno dagli elefanti in maiolica cinese ai piatti arabo-persiani, dai bronzi cinesi ai mobili in stile orientale, oltre a un copriletto in ricamato in seta persiana con animali selvaggi e il calco monumentale del Prigione morente di Michelangelo, i cui fianchi d'Annunzio cinse con un drappo a nascondere le gambe che riteneva troppo corte.
    Di particolare importanza in questo quadro di celebrazioni e novità, la creazione dei musei d'Annunzio segreto, d'Annunzio ritrovato, d'Annunzio eroe e L'Automobile è femmina, luoghi utili se non necessari per capire a fondo il posto e il suo senso, strettamente legato appunto al mondo poetico e la vita del proprietario, che lo chiamava appunto ''Libro di pietre vive''. Un proprietario che continua sedurre e suscitare un'ammirazione curiosa e intelligente, tanto che escono di continuo studi e libri a lui dedicati, mentre ora nelle sale è arrivato anche un film, ''Il cattivo poeta'', diretto da Gianluca Jodice con Sergio Castellitto nei panni del poeta, di cui si raccontano gli ultimi anni di vita, delineando il ritratto di uno dei personaggi più rilevanti della letteratura e della storia italiana del '900. (ANSA).
   

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