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Dante Ferretti firma Scenaria, Festival di Scenografia

Dal 2022, da oggi documentario Marche terra scenografi

Redazione ANSA MACERATA

MACERATA - E' firmato da Dante Ferretti Scenaria, il primo festival internazionale della Scenografia che nasce in Italia e nello specifico a Macerata, sua terra natale. Una rassegna ideata dall'artista Mauro Mazziero, e in qualche modo ispirata al lavoro del pluripremiato maestro italiano della scenografia mondiale con gli Oscar vinti per The Aviator di Martin Scorsese (2005), Sweeney Todd di Tim Burton (2008) e Hugo Cabret, regia di Martin Scorsese (2012), ma anche collaboratore di Pasolini, Zeffirelli, Elio Petri, Fellini.

"La scenografia è arte abitata, è la rappresentazione di un mondo - dice Ferretti - mi fa piacere aver ispirato e partecipare al progetto Scenaria. Spero che la scenografia possa essere il mezzo per una rinnovata stagione delle arti". Scopo del festival è far conoscere un'arte magica, in tutte le sue forme da quelle storiche e artigianali a quelle tecniche, fino alle ultime innovazioni tecnologiche e spettacolari dei grandi allestimenti cinematografici, teatrali e televisivi. Nel 2022 è prevista l'assegnazione di premi per la migliore scenografia nei settori cinema, teatro e televisione e un riconoscimento per studenti, mettendo a confronto grandi protagonisti e talenti emergenti. "Lo spazio e i suoi autori diventano così protagonisti di storie e processi creativi che acquistano un valore autonomo rispetto ai contenuti di film e spettacoli" riflette Mazziero. In attesa del 2022 e in tempo di coronavirus, Scenaria apre la sua attività con filmati e reportage dedicati alla valorizzazione della scenografia. Il primo Marche, una terra di scenografi, un corto documentario diretto dal regista Tommaso Malaisi e a cura di Cristina Tilio, è visibile da oggi sul sito www.scenariafestival.it. E' un viaggio dedicato ai grandi protagonisti della scenografia di ieri e di oggi, molti di origine marchigiana o legati alla regione. Come Gerolamo Genga, di Urbino, il primo a disegnare una scena con veduta prospettica nel XV secolo. O Giacomo Torelli, di Fano, esponente del teatro barocco e inventore del cambio di scena a vista che suscitò un senso di meraviglia negli spettatori del XVII secolo. Fino ad arrivare ad anni più recenti, al maceratese Aldro Tomassini Barbarossa, presso cui mosse i primi assi lo stesso Ferretti, Carlo Cesarini da Senigallia (Studio Uno, Canzonissima), Mario Garbuglia (Il Gattopardo, Rocco e i suoi Fratelli, La grande Guerra), Ferdinando Scarfiotti, Premio Oscar nel 1988 per la scenografia de L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci. Ricordi alternati alle testimonianze di docenti universitari o di accademia, professionisti e creativi di oggi come Benito Leonori, Henning Brockhaus (regista della Traviata 'degli specchi' con scene di Josef Svoboda), Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Fendi, Giancarlo Basili, Giancarlo Colis.

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