di Marina Verdenelli
Niente escursioni, stop alle
arrampicate, bandite anche le passeggiate. La montagna dei
Sibillini è stata off limits nel lungo periodo come zona rossa e
arancione a causa del Covid e dei divieti di spostamento. Ora si
prepara a ripartire, come tante altre attività, in una terra già
ferita dal sisma del 2016 e già povera di residenti, che hanno
dovuto lasciare le proprie abitazioni inagibili. I Sibillini
aspettano che tornino le voci di escursionisti, ma intanto la
natura ha preso il sopravvento.
Passeggiando in una di queste montagne, a Croce di Monte
Rotondo, nel Comune di Ussita (Macerata) i sentieri sino
deserti. Nessuno zaino sulle spalle all'orizzonte o cappelli
colorati che sbucano tra il verde. Un'escursione con Renato
Malatesta, accompagnatore di media montagna e accompagnatore
nazionale Cai, Club Alpino Italiano, ha permesso all'ANSA di
vedere la montagna ai tempi del Covid, fino alla grossa croce
metallica a 1.926 metri di altezza. Nel percorso erano visibili
i passaggi recenti di un lupo, o forse più di uno, dove non
passava più nessuno da settimane. Vicino alla vetta, ancora uno
strato di neve, con le impronte del camoscio dei Sibillini, e
nella terra bagnata le tracce del passaggio delle arvicole,
piccoli topi di montagna che si fanno strada sottoterra quando
sopra c'è neve.
"Un peccato che la montagna sia stata chiusa - spiega Malatesta
- se ci si va in maniera responsabile, come dovrebbe essere
sempre, magari avrebbe distolto la gente dalle passeggiate nei
centri urbani affollati dove è più facile che si creino
assembramenti. In montagna invece le distanze riesci sempre a
mantenerle...". Far riprendere le escursioni anche in tempi di
Covid non sarà impossibile. "Si potrebbe adottare il modello
RisorgiMarche", il festival promosso da Neri Marcorè nei luoghi
della montagna terremotata, osserva Malatesta, che vi ha
partecipato l'estate scorsa: "si facevano piccoli gruppi,
distanziati, con un accompagnatore. Si può andare in posti
belli, non affollati, senza rischiare che in certi giorni la
gente si ritrovi tutta a Portonovo o sui prati di San Vicino che
sono le mete più conosciute".
A trarne beneficio sarebbero anche le località del sisma.
Scendendo da Croce di Monte Rotondo c'è Visso a poca distanza,
con il centro storico ancora off limits e sbarrato per le ferite
del terremoto. Si spera nell'estate e nelle regole per le
seconde case. La pandemia ha portato in molti a riscoprire
proprio la montagna. L'anno scorso c'è stato un boom: "il 2020 è
stato l'anno della scoperta della montagna - spiega Fausto De
Angelis, presidente sezione Cai di Ancona - abbiamo avuto tanti
nuovi soci. Le liste avvilenti per guadagnarsi un posto in
spiaggia hanno indotto le persone, soprattutto giovani, a
preferire la montagna. La gente vuole stare all'aria aperta".
Con la zona rossa, che non permetteva uscite singole e quella
arancione, che non permetteva quelle di gruppo, il programma del
Cai è rimasto bloccato è c'è stata una flessione degli iscritti,
mentre "nel 2020 - dice Bruno Olivieri, presidente regionale del
Cai - la montagna è stata la fuga da virus, così tante persone
non si erano mai viste. Tutti l'hanno vista come un luogo sicuro
rispetto al mare dove si discuteva di mettere perfino il
plexiglas". Ma dal 26 aprile si ricomincia.
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