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Torna in funzione la "Tavola" di Marvuglia

Sicilia

Torna in funzione la "Tavola" di Marvuglia

Restaurato a Palermo il sistema per i pranzi di Ferdinando IV

PALERMO, 20 dicembre 2021, 13:57

Redazione ANSA

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Torna in funzione la "Tavola" di Marvuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna in funzione la "Tavola" di Marvuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Torna in funzione la "Tavola" di Marvuglia - RIPRODUZIONE RISERVATA

PALERMO - Il re Ferdinando IV di Borbone e la moglie Carolina erano gelosi della loro privacy, anche durante i pranzi nella loro residenza palermitana. Dalle cucine i piatti arrivavano a tavola con un complesso sistema di pesi e contrappesi. L'architetto Venanzio Marvuglia ne era stato il progettista sul modello di altri "palcoscenici mobili" in uso presso le maggiori corti europee. Ora quel sistema, conosciuto come "Tavola matematica" ovale, è stato restaurato e rimesso in funzione.
    È uno dei pochi rimasti al mondo, fanno sapere l'assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, e la sovrintendente Selima Giuliano, che hanno presentato la "Tavola" riportata alla sua funzione e al suo aspetto originari dalla restauratrice di tessuti Roberta Civiletto e dall'architetto Carlo Vivirito con la collaborazione dello scenotecnico Raffaele Ajovalasit. La "Tavola" si trova alla Casina cinese di Palermo dove Ferdinando e Carolina si erano rifugiati tra il 1798 e il 1802 per sfuggire alla rivoluzione napoletana. La Casina cinese, che li aveva ospitati, si trova nel parco della Favorita che a quel tempo comprendeva una riserva di caccia e grandi coltivazioni.
    L'edificio era stato costruito in stile cinese dal barone Benedetto Lombardo della Scala. Ferdinando IV lo aveva fatto ampliare. Qui il re e la moglie vivevano un'esistenza molto appartata. Tenevano alla riservatezza degli incontri istituzionali e dei momenti privati. L'unico ammesso ai pranzi era il maggiordomo spesso aiutato da un "servitorello". Le pietanze giungevano dalle cucine reali sotterranee con il sistema ideato da Marvuglia. Le vivande e i piatti di servizio, "chiamati" con campanelli e cordoncini di colori diversi, affioravano dalla "macchina d'arredo" senza alcun contatto con i camerieri. Anche i posti erano limitati: massimo dodici. Il meccanismo era composto da saliscendi, pesi e contrappesi ed era affiancato da una madia per conservare le stoviglie. La complessa struttura lignea è tornata ora alla sua funzione: è stato ricostruito il rivestimento originario in seta del tavolo, risistemate le sedie, ricollocati i vassoi in argento di fattura napoletana, con il punzone della casa Borbone, recuperati dai depositi. La "Tavola" di Marvuglia e la Casina cinese sono state inserite in una edizione "natalizia" del festival Le Vie dei Tesori: dal 28 al 30 dicembre e dal 4 al 5 gennaio. Le Vie dei Tesori con l'associazione Amici dei musei hanno tra l'altro contribuito al restauro della "Tavola" e di alcuni pannelli con un'operazione che l'assessore Samonà ha definito "virtuosa" perché è un esempio di sinergia tra pubblico e privato. In questa occasione sono tornati al loro posto all'interno della grande galleria dell'ingresso della Casina sei dei sedici pannelli originali in seta dipinta appena restaurati dai tecnici della Soprintendenza. I pannelli di gusto esotico sono ritornati al loro posto nelle nicchie delle pareti del salone. 
   

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