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Agli Uffizi in mostra pala altare del Verrocchio restaurata

Agli Uffizi in mostra pala altare del Verrocchio restaurata

In dialogo con Testa di San Gerolamo, dipinto su carta autografo

FIRENZE, 05 dicembre 2022, 18:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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FIRENZE - Dopo il restauro dell'Opificio delle Pietre dure, la pala d'altare di Andrea del Verrocchio, raffigurante la 'Sacra Conversazione con i Santi Zanobi, Francesco Giovanni Battista e Niccolò', è al centro di una mostra agli Uffizi di Firenze. La rassegna 'Verrocchio e il suo mondo in un'opera misconosciuta: la pala Macinghi restaurata' sarà visibile fino al 19 febbraio, in dialogo con la Testa di San Gerolamo, dipinto su carta autografo di Verrocchio, normalmente visibile a Palazzo Pitti.
    La tappa successiva della pala sarà a Perugia, alla mostra della Galleria nazionale dell'Umbria dedicata al Perugino nel cinquecentenario della morte. Parte integrante della collezione della Galleria, nel 1926, la pala fu inviata alla chiesa di San Martino a Strada, presso Grassina alle porte di Firenze dove è rimasta per quasi un secolo. L'opera, spiegano gli Uffizi, viene citata per la prima volta nel Seicento, nella chiesa della Santissima Annunziata a Firenze, da cui, con ogni probabilità, proviene. È ormai da tempo accettata la sua attribuzione alla scuola di Andrea del Verrocchio, alla cui bottega si trovavano Leonardo, Perugino e Sandro Botticelli. La sua esecuzione, spiega il museo, è dovuta a più pittori: nelle figure si distinguono almeno tre mani. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha spiegato che "la pala Macinghi venne inviata a San Martino a Strada, dai depositi delle Gallerie fiorentine, nel 1926: le radici degli 'Uffizi diffusi' affondano dunque indietro nel tempo. È tuttavia cruciale, adesso, la ripresa ampliata che il museo sta facendo di questa ottima pratica, non solo continuando a organizzare mostre in vari centri della Toscana, ma, come in questo caso, continuando a tutelare, nel territorio, opere degli Uffizi. Il restauro della pala Macinghi, inoltre, recupera e riporta all'attenzione degli studi un tassello importante della storia di Firenze".
   

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