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Disegni di un deportato in mostra a Livorno

Disegni di un deportato in mostra a Livorno

Realizzati da Luciano Castelli, fatti prigioniero nel 1944

LIVORNO, 25 gennaio 2023, 17:09

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nell'ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria, a Livorno la Fondazione d'arte Trossi-Uberti inaugura la mostra 'Poteva capitare a chiunque.
    Luciano Castelli (1921-2006). Disegni di un deportato', aperta dal 27 al 29 gennaio.
    Luciano Castelli è stato una figura di rilievo per Livorno: oltre alla sua attività di pittore, che lo ha portato ad esporre anche alla Biennale di Venezia (1950), è ricordato per quella di insegnante, durante la quale ha scritto un manuale di lingua latina, e come preside del liceo Francesco Cecioni. Nell'estate del 1944, Castelli, allora 23enne, era sfollato in campagna come gran parte dei suoi concittadini per sfuggire ai bombardamenti che avevano distrutto il centro di Livorno, ma tra Avane (Pisa) e Lucca, fu catturato dai soldati tedeschi e deportato in Germania. Non era un oppositore politico né aveva origine ebraica, ma fu internato in un campo di lavoro tedesco. Forse per esorcizzare la precarietà del suo destino o forse per lasciare traccia di sé, Castelli racconta la sua prigionia nel campo di lavoro tedesco attraverso una raccolta di veloci disegni, arguti e poetici al contempo.
    Nella mostra, a ingresso libero, sono presentate per la prima volta le testimonianze di quegli eventi, conservate dai figli dell'artista.
   

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