(Ripetizione con titolo e testo corretti)
Uno dei componenti del gruppo di
giovani ritenuto responsabile della strage alla discoteca
Lanterna Azzurra di Corinaldo è ora destinatario, insieme ad
altre tre persone (una delle quali è il padre di un altro
indagato per la stessa vicenda), di un'ordinanza di custodia
cautelare emessa dal gip del tribunale di Bologna, su richiesta
della Dda, a fronte delle ipotesi di reato, a vario titolo, di
lesioni personali, detenzione abusiva di armi e munizioni,
ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti e violenza privata, il tutto con l'aggravante di
reati connessi ad attività mafiose. Tra i destinatari delle
misure cautelari (3 in carcere e uno ai domiciliari) c'è il
ventenne di Castelfranco Emilia (Modena) Ugo Di Puorto, figlio
di Sigismondo Di Puorto, quest'ultimo ritenuto reggente del clan
dei Casalesi in provincia di Modena.
Ugo Di Puorto risulta appunto anche come figura centrare nel
gruppo che avrebbe causato la strage alla Lanterna Azzurra. A
portare alle nuove misure cautelari, nate appunto da uno
stralcio del fascicolo su Corinaldo, le indagini dei carabinieri
del nucleo investigativo di Ancona e Modena.
I militari hanno scoperto che alcuni soggetti coinvolti
nell'inchiesta su Corinaldo erano in possesso di armi,
successivamente i carabinieri di Modena hanno arrestato un uomo
sempre legato al gruppo poiché trovato in possesso di 230 grammi
di cocaina e due pistole rubate. In questo contesto è anche
emerso che Ugo Di Puorto dopo aver avuto un diverbio per futili
motivi con un altro giovane di Castelfranco Emilia lo aveva
malmenato, per poi interpellare gli altri destinatari dei
provvedimenti cautelari, a disposizione del clan, affinché gli
procurassero un'arma da utilizzare per risolvere la
controversia.
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