Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Parlamento europeo valuta azione su news a pagamento per Big Tech

Eurodeputati e Vestager frenano su misure ad hoc nel Dsa-Dma

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Il Parlamento europeo valuta con cautela l'introduzione nelle nuove norme Ue sul digitale di un meccanismo in 'stile Australia', richiesto dagli editori europei, per costringere le Big Tech a pagare per la condivisione delle notizie. Prima di introdurre nuove misure, gli eurodeputati sostengono che i governi nazionali dovrebbero applicare la nuova direttiva sul diritto d'autore.

Incalzata dagli eurodeputati della commissione Mercato interno, la vicepresidente dell'esecutivo Ue, Margrethe Vestager, responsabile della stesura del Digital Services Act (Dsa) e del Digital Markets Act (Dma), ha spiegato che il pagamento delle notizie "è una questione che riguarda soprattutto il diritto d'autore".

Una linea condivisa anche dai due eurodeputati responsabili del dossier, Andreas Schwab (Partito Popolare europeo) e Christel Schaldemose (Socialisti e Democratici). "Ora, in generale, non c'è niente da fare" se non attendere che i governi nazionali implementino la nuova direttiva Ue sul diritto d'autore - che entrerà in vigore a giugno -, ha osservato Schwab, ammettendo tuttavia che la questione "va ben oltre il diritto d'autore e lo strano comportamento di un'azienda che mette al bando" le notizie "in un Paese perché non le piace la legislazione". Nella condivisione delle news, "vengono spostate grandi quantità di denaro" e "i diritti dei giornalisti devono essere rispettati", ha sottolineato Schwab, aggiungendo che "l'Australia ha mostrato la strada".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

"I contenuti del sito riflettono esclusivamente il punto di vista dell’autore. La Commissione europea non è responsabile per qualsivoglia utilizzo si possa fare delle informazioni contenute."


Modifica consenso Cookie