di Damiano Crognali
(ANSA) - DUBAI, 18 OTT - Occuparsi dello spazio significa
occuparsi del nostro futuro. E' questo il tema chiave
dell'evento Space 4 Sustainability, spazio per la sostenibilità,
organizzato da Avio al Padiglione Italia di Expo Dubai, dove è
in corso la settimana dedicata allo Spazio. E nel Padiglione
Italia i vertici del gruppo che realizza e sviluppa lanciatori
spaziali e sistemi di propulsione solida e liquida per il
trasporto spaziale, hanno parlato di parlato di space economy,
tecnologia e sostenibilità nello spazio e dallo spazio.
"C'è una crescita annua del 6%, per cui i soggetti attivi nel
settore stanno aumentando e Avio è impegnata nella creazione di
progetti di nuova generazione e nell'accessibilità, anche dei
paesi meno sviluppati economicamente", ha affermato
l'amministratore delegato di Avio Giulio Ranzo sottolineando la
grande attenzione alle applicazioni dello spazio per quanto
riguarda lo studio del clima e illustrando
i progetti di nuova generazione, i razzi Vega C, che
consentiranno una forte riduzione del costo del trasporto.
Inoltre la parte propulsiva dei nuovi lanciatori sarà a metano,
perché è un propellente pulito e consente costi minori. Anche il
tema dell'accessibilità è un argomento su cui batte molto
Avio. Durante l'evento, l'ad di Avio Ranzo e Simonetta di Pippo,
direttrice dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello
spazio extra- atmosferico, hanno annunciato i finalisti delle
proposte per un lancio sul Vega C di payload provenienti da
istituti di ricerca e università, in particolar modo di Paesi in
via di sviluppo, nell'ambito del programma dell'UNOOSA "Access
to Space 4 all", di cui Avio è parte. I finalisti sono un
progetto dell'Università di Nairobi, Kenya, e uno
dell'Università della Malesia.
"Vega C è la visione dell'Italia di fare per primo un oggetto
capace di orbitare per mesi, non per qualche ora, e svolgere
funzioni, attività come la ricerca farmaceutica in assenza di
gravità e poi rientrare - spiega Ranzo - Noi lanceremo oggetti
più piccoli ma caratterizzati dalla forte innovazione".
Claudio Comparini, CEO di Thales Alenia Space, spiega che lo
Spazio è importante per generare dati. "La conquista dello
spazio serve per il nostro pianeta, per questo è decisiva la
creazione di un razzo come Vega C, per far si che quello che i
dati generano sullo Spazio siano utilizzabili anche a terra"
dice Comparini. Un messaggio a cui si unisce anche l'astronauta
dell'Agenzia Spaziale Europea, Luca Parmitano: "Oggi possiamo
generare una mole di dati e capire come costruire una terra
sostenibile, lo spazio è fondamentale per la nostra casa terra."
Insomma lo spazio dà benefici per la terra, ma quello che
abbiamo lasciato nello spazio negli ultimi 60 anni è oggi anche
un problema. "Satelliti dismessi e non gestiti, oggi c'è un
serio problema serio di impatto nello Spazio con oggetti che
viaggiano ad una velocità da proiettile, da schivare per evitare
altre esplosioni. Per questo c'è da pensare al futuro, ma anche
al passato". Lo dice la professoressa del Politecnico di Milano,
Michelle Lavagna, che ha partecipato all'evento, che ha dato due
soluzioni: togliere gli oggetti in orbita e trovare una
discarica, progettata in maniera ecologica, e poi monitorare
questo traffico, perché è problema di oggi che andava risolto
ieri. "Ci abbiamo messo 60 anni per creare questo problema, ce
ne metteremo 130 per risolverlo" dice la professoressa Lavagna.
L'astronauta Luca Parmitano, in collegamento, conclude:
"Anche nello spazio c'è bisogno di utilizzare risorse
rinnovabili, la tecnologia spaziale spinge nella direzione del
riutilizzo". Un messaggio a cui si unisce anche il Presidente
dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, che ha
ribadito come parlare di spazio per la sostenibilità è molto
importante. (ANSA).