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Ricerca: nuovo dispositivo biomedico per lesioni spinali

Ricerca

Ricerca: nuovo dispositivo biomedico per lesioni spinali

Presto commercializzato da azienda Usa grazie a brevetto Sissa

TRIESTE, 11 novembre 2021, 15:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un'innovativa tecnica di elettrostimolazione del Laboratorio Neurofisiologia e Neurofarmacologia Applicate Area Neuroscienze di SISSA, guidato da Giuliano Taccola e sito nell'Ospedale Gervasutta di Udine sta per trasformarsi in un prodotto del mercato biomedico grazie a un accordo con l'azienda statunitense SpinEX, che opera nell'ambito dei dispositivi biomedicali di neuro-modulazione.
    Taccola ha sviluppato una tecnica di elettrostimolazione in grado di facilitare l'attività dei circuiti neuronali del midollo spinale per il recupero funzionale motorio e autonomico in coloro che hanno subito una lesione spinale.
    Partendo dal problema clinico, durante tre anni di ricerche all'estero finanziati dall'Unione Europea, la nuova tecnica ha avuto una applicazione pratica in un dispositivo che ne rende possibile l'utilizzo per ricercatori clinici e aziende che si occupano della cura delle persone con disturbi neuromotori. Nel laboratorio SISSA-IMFR nel 2009, grazie anche a un contributo della Regione Fvg, la ricerca prosegue e i risultati vengono pubblicati nel 2011 sul Journal of Neurophysiology; poi negli Stati Uniti viene sperimentato il nuovo approccio di neuromodulazione in modelli preclinici, fino alla realizzazione delle prime 'interfacce di stimolazione' nate grazie all'apporto dell'Università della California a Los Angeles (UCLA) e Università della California del sud (USC) con il finanziamenti europei Marie Sklodowska Curie. Grazie a un team internazionale organizzato attorno al Dott. Taccola si sviluppa una tecnologia che viene recentemente brevettata ed è in licenza alla Società SpinEX per la produzione di dispositivi da mettere in commercio che avranno applicazione nel trattamento di numerosi disturbi neuromotori. Un percorso durato dieci anni che Taccola sintetizza così: "Questo risultato dimostra che la ricerca di base può essere orientata alla risoluzione di problemi clinici e merita di ricevere risorse ed ospitalità nei luoghi di cura per esplorare approcci rivoluzionari rispetto ai trattamenti correnti". Il desiderio del ricercatore è "vedere, nel prossimo futuro, questo dispositivo nelle palestre cliniche del Gervasutta, vicine al Laboratorio SISSA"
   

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