Farmaceutica, biomedicale e agro-alimentare, possono rappresentare "un elemento trainante" per la ripresa in Emilia Romagna. Anche i settori attualmente più in difficoltà, come il sistema moda, la meccanica e il sistema casa, "potranno contare su un elevato grado di internazionalizzazione, propensione all'innovazione, su un'articolazione territoriale ricca di relazioni su base locale e su legami di fornitura ravvicinati". E' quanto viene evidenziato da un'analisi sul contesto produttivo di Emilia Romagna e Marche realizzazta da della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
Anche nelle Marche i settori più resilienti sui mercati internazionali sono la farmaceutica e l'alimentare (+1,5%) e, in entrambe le regioni, si sono distinti per tenuta i distretti del mobile e dei prodotti e materiali da costruzione. Entrambe le regioni inoltre mostrano un'elevata intensità brevettuale. In praticolare la Data Valley in Emilia Romagna, ove è concentrato il 70% della capacità di calcolo e conservazione dei dati di tutta Italia, rappresenta "un punto di riferimento internazionale in materia Big Data e può tradursi in un enorme potenziale per le imprese e l'industria del territorio".
Secondo le valutazioni espresse dai gestori del gruppo Intesa Sanpaolo, il tessuto economico in Emilia Romagna e nelle Marche è particolarmente vivo e reattivo: tra le strategie maggiormente adottate per rispondere all'emergenza il 49% dei rispondenti ha indicato l'introduzione o il potenziamento di soluzioni digitali e il 45% ha osservato la conversione dei prodotti forniti o servizi erogati, molto più di quanto non si sia osservato a livello italiano.
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Intesa Sanpaolo