Nel 2020 il Pil del Lazio dovrebbe subire "una contrazione leggermente meno negativa del dato italiano, grazie alla maggiore incidenza della pubblica amministrazione, dell'istruzione, della sanità e dell'assistenza sociale ". E' quanto sostiene la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che ha dedicato la rilevazione periodica sulla rete commerciale al tema degli effetti dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
"Buone prospettive sulla farmaceutica: le aziende della regione sono in prima linea per attività di ricerca sul vaccino anti Covid-19 - viene sottolineato -. Pesano però le difficoltà della filiera turistica soprattutto nella città di Roma". Secondo la rilevazione, che si è svolta tra giugno e luglio coinvolgendo quasi 47 mila imprese, anche per la Sicilia e Sardegna, si stima un "Pil in contrazione ma con impatto minore rispetto alla media nazionale grazie all'incidenza molto bassa dell'industria manifatturiera nelle economie regionali e al maggior peso di agroalimentare e pubblica amministrazione, settori che hanno avuto andamenti migliori e non sono stati interessati da chiusure". Particolarmente penalizzato però il turismo, soprattutto nella componente straniera che, nelle presenze di entrambe le isole, pesa per oltre il 50%.
"Impatto negativo ma attenuato" anche per Abruzzo e Molise che "risentono positivamente della maggiore incidenza della pubblica amministrazione, dell'istruzione, della sanità e assistenza sociale, e hanno registrato un minor impatto sul turismo, prevalentemente nazionale". Preoccupa invece il sistema moda in entrambe le regioni, in quanto, "la crisi del settore è pre-esistente allo sviluppo della pandemia, ma ora risulta ulteriormente acutizzata"
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Intesa Sanpaolo