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E' sos turismo a Roma, "ora governo intervenga"

E' sos turismo a Roma, "ora governo intervenga"

Circa 350 hotel chiusi e altri in bilico, 8mila posti a rischio

ROMA, 06 gennaio 2022, 18:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La crisi del turismo messo in ginocchio dal Covid, i 350 hotel già chiusi in città e gli 8mila posti di lavoro a rischio. A due anni dall'inizio della pandemia, Roma lancia un vero e proprio allarme economico e occupazionale e chiede aiuto al governo Draghi. L'assessore competente, Alessandro Onorato, parla di "emergenza" e chiede "subito un consiglio comunale straordinario con i ministri del turismo e del lavoro, Garavaglia e Orlando" perché "Roma da sola non ce la può fare". E nel Campidoglio guidato da Roberto Gualtieri non è il solo ad esporsi: al grido d'allarme presto si uniscono la titolare del Lavoro, Claudia Pratelli e la presidente dell'Aula Svetlana Celli che annuncia la volotà di convocare al più presto l'Assemblea a tema. Per Onorato "il Comune non può far fronte" da solo "a una crisi di tale portata.
    In gioco ci sono aziende che hanno fatto la storia della Capitale d'Italia e il destino di migliaia di famiglie". La pandemia ha messo in ginocchio le aziende del turismo e dei servizi collegati in tutto il mondo ma a soffrire di più sono state le grandi città d'arte. "Roma è quella che paga il prezzo più alto - rimarca l'assessore -. Il conto è ancora più salato se consideriamo le guide turistiche, i tour operator, le aziende dei grandi eventi, la ristorazione, i servizi al turismo, i taxi, gli Ncc, le aziende di pulizie, lavanderia e manutenzione.
    L'elenco delle aziende sull'orlo della chiusura è drammaticamente lungo. Il tessuto economico romano rischia di non superare la pandemia.C'è bisogno di un intervento straordinario del governo Draghi". La collega Pratelli cita le stime dall'ente bilaterale Turismo per i prossimi mesi e sottolinea il rischio di 8000 licenziamenti "a fronte della pesante crisi in atto. Alcuni tra i più grandi alberghi hanno aperto procedure di licenziamento collettivo e decine di altri di medie e piccole dimensioni si stanno già muovendo nella stessa direzione".
   

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