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Honeck e il Requiem di Mozart, la morte non deve far paura

Honeck e il Requiem di Mozart, la morte non deve far paura

Sul podio a S.Cecilia il 12 maggio con testi letti da Popolizio

ROMA, 11 maggio 2022, 18:50

Redazione ANSA

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(di Luciano Fioramonti) ''La morte è la migliore amica dell' uomo''. Così scriveva Mozart al padre per spiegare la sua idea del momento estremo da non intendere come la fine di tutto. Il Requiem composto dal genio salisburghese va, dunque, affrontato con la disponibilità a misurarsi con gli elementi misteriosi e divini che lo compongono, dove l' aspetto drammatico si combina con la visione ottimistica del musicista. Il direttore d' orchestra Manfred Hoeneck presenta così il concerto che lo vede sul podio di Santa Cecilia il 12 maggio alle 19:30 nel quale l' esecuzione delle parti originali della Messa scritte da Mozart, si alternano ai canti gregoriani e ai sonetti di Michelangelo e ad altri testi affidati alla voce recitante dell' attore Massimo Popolizio per una grande riflessione sull' idea della morte.
    "Nella società odierna, volta al divertimento, la morte come simbolo ha perso l' importanza che ha avuto per secoli - ha spiegato il maestro austriaco - . Oggi la filosofia di vita è forzatamente orientata verso la felicità, il successo e il consumo. La morte viene oscurata e personalmente trovo questo disumano". Honeck ha ricordato che Mozart ebbe molti figli, ma solo due sono sopravvissuti. "Dobbiamo ricordarlo quando ascoltiamo il suo Requiem - ha osservato - A quel tempo la morte era una costante compagna di viaggio. Bussava frequentemente ad ogni porta e veniva vissuta con grande coscienza. Da quell'epoca dovremmo imparare a guardare la morte per vederla come qualcosa di positivo perché è una componente inevitabile della nostra vita che non dovrebbe suscitare la paura". Il direttore ha maturato l' idea di questo progetto - già presentato a New York, Tokyo, Hong Kong e Vienna - pensando alla morte del compositore e ai requiem tradizionali del suo tempo. ''Ho immaginato i suoi funerali con canti gregoriani, il suono delle campane nella Cattedrale di Santo Stefano, le letture in chiesa. Per queste esecuzioni ho pensato di incorporare diverse letture riguardanti il rapporto con la morte cercando di evidenziarne i diversi significati'' .
   

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