"Siamo il grido di donne
che non hanno più voce. Il femminicidio non è il nostro destino.
Veglia sul tuo bimbo e sulla tua famiglia, non è un addio ma un
arrivederci. Buon viaggio zia Sharon, ti vogliamo bene, un
bacio". Questo è il testo di un messaggio scritto a mano su un
cartellone dalle nipoti di Sharon Micheletti, 30 anni, uccisa a
colpi di arma da fuoco, domenica scorsa, in via Tenda, a
Ventimiglia, dall'ex compagno. Oggi sul luogo del delitto c'è
stato un momento di raccoglimento organizzato dal mondo
associazionistico locale e al quale hanno partecipato, oltre
alla mamma di Sharon, Anna Scordo, gli abitanti del quartiere e
gli amici della giovane.
Si sono alternati al microfono i rappresentanti delle varie
associazioni e anche il pastore valdese Jonathan Terino. Daniela
Lorenzi dell'associazione Penelope (Donne del ponente per le
pari opportunità) ha poi elencato i nomi delle 29 donne uccise
dall'inizio dell'anno in Italia. Ha invece preferito mantenere
il silenzio la mamma della giovane vittima, che è scoppiata in
lacrime, davanti ai tanti fiori e lumini posati sul luogo
dell'omicidio.
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