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Droga nascosta nel caffè, arrestate quattro persone

Droga nascosta nel caffè, arrestate quattro persone

La cocaina venne trovata sulla 'nave dei misteri'. In manette un dipendente della Culmv e tre operatori portuali

GENOVA, 02 febbraio 2023, 16:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La guardia di finanza di Genova ha arrestato quattro persone per traffico di droga. Le misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, sono legate al maxi sequestro di 435 chili di cocaina trovate nella 'nave dei misteri', la Msc Adelaide dove venne trovato anche un marinaio sgozzato. La nave arrivava da Rio de Janeiro nel porto di Pra'. La droga, nascosta tra carichi di caffè avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro.

La cocaina era nascosta in 14 borsoni stivati in fondo al container. Le fiamme gialle avevano ricevuto la segnalazione e avevano messo i container "sospetti" in un'area videosorvegliata del terminal portuale, con divieto di movimentazione. La notte successiva gli investigatori hanno notato, in presa diretta,  un uomo che con una ralla caricava uno dei cassoni per spostarlo in una zona senza telecamere. A quel punto sono intervenuti e hanno arrestato il camallo, Fabio Papa, 50 anni. Secondo gli inquirenti della Dda, la droga era destinata alla criminalità organizzata che corromperebbe camalli per poter scaricare in porto la droga con il sistema del cosiddetto rip-off, che consiste nel riporre la droga immediatamente dietro i portelloni del container in modo da poter essere agevolmente prelevata dai trafficanti durante la sosta delle merci nelle aree portuali.

Sono un dipendente della Culmv, la Compagnia unica lavoratori merci varie, e tre lavoratori portuali le persone arrestate dalla guardia di finanza di Genova nell'ambito dell'inchiesta sul maxi carico di cocaina sequestrato un anno fa nel porto del capoluogo ligure. In manette sono finiti Massimo Malinconico, Alberto Pinto, Natale Giuliano e Rocco Lazzaro. Perquisizioni sono in corso a Genova, Roma e in provincia di Reggio Calabria. Dalle indagini del Gico, coordinate dal sostituo procuratore della Dda Federico Manotti, è emerso che Pinto, Lazzaro e Papa (arrestato un anno fa) avevano fatto alcuni sopralluoghi prima dell'arrivo della nave in porto. Giuliano, inoltre, avrebbe dato disposizioni a Papa tramite un telefonino che gli aveva consegnato e da usare solo per le comunicazioni relative al recupero della droga. Malinconico, invece, avrebbe aiutato Papa a spostare il carico che era stato messo in un'area videosorvegliata in previsione di una ispezione doganale.

   Nell'inchiesta sul maxi sequestro di cocaina nel porto di Genova c'è una quinta persona indagata. Si tratta di Salvatore Maio, coinvolto nel 2016 in un duplice omicidio a Pegli davanti al bar Il Risveglio. Maio era stato arrestato a novembre del 2021, dopo la scarcerazione per decorrenza dei termini, per droga e armi. E, hanno scoperto gli investigatori coordinati dal pm Marco Zocco, mentre era in carcere avrebbe fatto pressioni su Fabio Papa per non coinvolgere i complici nel traffico. Alcune intercettazioni dimostrano infatti che Papa "era causa di notevoli preoccupazioni per Lazzaro e Giuliano - scrive il gip nell'ordinanza - che temevano volesse collaborare con l'autorità giudiziaria, perché insofferente alla carcerazione e insoddisfatto per lo scarso aiuto economico da loro ricevuto". Maio e Papa avevano alcuni telefonini clandestini attraverso i quali comunicavano all'esterno. E proprio Maio tranquillizza Giuliano e Lazzaro dicendo che la situazione era sotto controllo. "Dopo l'ambasciata che mi hai dato tu - scrive via messaggio Maio a Giuliano - è tranquillissimo". Per maggior sicurezza, però, Giuliano prova a contattare il cognato di Papa per dirgli che voleva fargli presente "che erano coinvolti dei calabresi e che se la cosa veniva fuori rischiava dì farsi vent'anni per associazione". Effettivamente Papa all'interrogatorio non ha mai fatto i nomi dei complici. Dalle indagini è anche emerso un coinvolgimento di Giuliano e Pinto in un altro traffico di 300 chili di coca che dovevano arrivare a Gioia Tauro ma che erano state bloccate in Grecia.

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