Con 52.497 tamponi eseguiti è di
1.584 il numero di positivi registrati in Lombardia, una
percentuale del 3%. Scende il numero dei ricoverati: in terapia
intensiva sono 490 (uno meno di ieri) e negli altri reparti
2.850, in diminuzione di 118. Sono invece 43 i decessi, che
portano il totale dei morti da inizio pandemia a 33.149.
La Lombardia resta in zona gialla e pensa alla ripartenza. In
tal senso, allentare il coprifuoco è importante, ma lo
slittamento di un'ora o di due ore solo in parte riuscirebbe a
dare una decisa spinta alla ripresa economica delle attività. E'
quanto sostiene l'analisi su base mensile dell'Ufficio Studi di
Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza focalizzata sulle
attività di somministrazione. Con le regole di questi giorni
della zona gialla "rafforzata", spostare il coprifuoco alle 23
consentirebbe a bar e ristoranti una limitata crescita dei
ricavi: 18,6 milioni di euro. Un po' meglio lo spostamento del
coprifuoco alle 24 con un recupero di 33,6 milioni di euro.
Eppure tra gli esperti c'è chi pensa che l'Italia abbia
riaperto troppo presto. Mentre si discute sulla fine del
coprifuoco, infatti, il direttore di Malattie Infettive 3
all'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, non nasconde le
proprie perplessità. "È evidente - ha spiegato in una intervista
all'Eco di Bergamo - che in Italia è in atto un esperimento
diverso da altri Paesi, dove si è optato per una campagna
vaccinale di massa quando si era chiusi e si è vista subito una
caduta di casi e morti. Noi, invece, abbiamo messo il carro
davanti ai buoi, senza avere abbastanza vaccini sul carro".
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