Hanno organizzato un presidio, con
tanto di ambulanze sotto la sede della Regione Lombardia, i soci
lavoratori di First Aid One Italia, la cooperativa posta sotto
sequestro preventivo dalla Procura di Pavia lo scorso 18 ottobre
per caporalato e appalti truccati per smentire le accuse e
chiedere di essere tutelati nel loro lavoro.
"Hanno sequestrato la nostra cooperativa, hanno indagato un
nostro collega, per presunto caporalato e mancata sanificazione
dei mezzi. E' qui che entriamo in gioco noi soci dipendenti -
spiegano -, ci sentiamo offesi, derisi e umiliati da una accusa
ingiusta su tutti i fronti".
"Ognuno di noi - raccontano - ha famiglia, quindi per rigor di
logica saremmo degli assassini se non avessimo sanificato, ma
che ne sapete voi giusto?". E il loro racconto non si ferma a
quello. "Ci hanno affidato nelle mani del commissario che ad
oggi ancora non conosciamo ma nonostante questo, in questi 8
giorni abbiamo portato avanti il lavoro, con tutte le difficoltà
del caso.
Abbiamo domande da porre, dubbi che non ci fanno dormire. Sabato
sera per esempio, è stata una notte di paura, le tessere per
fare gasolio bloccate e ci siamo sentiti dire che avremmo dovuto
usare i nostri soldi… " e "certo, probabilmente lo avremmo fatto
per non generare un'interruzione di pubblico servizio, perché
noi siamo professionisti e crediamo in quello che facciamo.
Ecco, adesso speriamo che anche voi possiate credere alle nostre
parole".
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