I carabinieri del Nas di Milano
hanno denunciato i legali responsabili di tre studi medici, in
provincia di Como, Milano e Varese, per aver eseguito
trattamenti con la tecnica "PRP" (plasma ricco di piastrine)
senza le prescritte autorizzazioni dei centri trasfusionali
pubblici, prelevando dai pazienti sangue, illegalmente lavorato
e reinfuso, con grave pericolo per la salute. Sono stati
sequestrati quindi tre dispositivi medici del tipo "centrifuga"
per la lavorazione del sangue, del valore complessivo di euro
2.500.
L'operazione, che ha interessato tutt'Italia muove da recenti
episodi di cronaca di interventi di chirurgia estetica
effettuati da personale non qualificato che eseguono pratiche
riservate ai medici, sottovalutando le gravi conseguenze che
possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata
preparazione professionale, con apparecchiatura non idonea e in
locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali.
Da qui l'operazione dei carabinieri dei NAS, d'intesa con il
Ministero della Salute, per condurre una campagna di controllo,
su tutto il territorio nazionale, per verificare le corrette
erogazioni delle prestazioni di medicina estetica.
Complessivamente sono state 793 le strutture controllate, tra
centri estetici e studi medici estetici con 110 obiettivi non
conformi che hanno comportato il deferimento all'Autorità
Giudiziaria di 33 titolari e operatori e la contestazione di
sanzioni amministrative per 187.000 euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA