"Il timore è che in futuro possano trovarsi in difficoltà famiglie che mai lo erano state prima.
Personalmente mi sento di dire a queste famiglie di non aver paura di chiedere aiuto": è questo l'invito fatto dal presidente del Consiglio della Lombardia Alessandro Fermi in una intervista all'Eco di Bergamo in cui ha assicurato che "gli strumenti di aiuto ci sono".
"Temo che il contraccolpo economico di questa pandemia non sia ancora uscito in maniera evidente. La ripresa dell'attività produttiva diventerà la prima emergenza da affrontare nel post Covid" ha aggiunto, sottolineando l'impegno in prima linea dei sindaci ora e in tutta l'emergenza Covid.
"Sia nella fase di controllo della pandemia sia in questa di gestione della campagna vaccinale - ha ricordato il presidente - i sindaci sono dovuti andare ben oltre le loro competenze, assumendosi responsabilità oltre quelle che già svolgono in virtù del loro mandato. Quando andremo ad aggiornare la legge sanitaria sarà necessario rafforzare il ruolo dei primi cittadini. Non dovrà essere solo un segnale di ringraziamento, ma il riconoscimento della loro importanza anche sul piano della sicurezza sanitaria territoriale".
D'altronde "le responsabilità sono e sono state altissime a fronte di scarsi riconoscimenti retributivi" per cui "bisogna alleggerire la responsabilità penale e contabile dei sindaci, se non per fatti dovuti a dolo". E non solo.
"Le indennità - ha spiegato Fermi - sono particolarmente ridotte e le responsabilità sono altissime a fronte di una burocrazia che disincentiva e mortifica, lo dico da ex sindaco.
Nella tornata amministrativa in Lombardia di due anni fa, quando sono andate al rinnovo 907 Amministrazioni comunali, in oltre 200 si è presentata solo una lista. E in una decina non si è presentato nessuno. Questo è un campanello d'allarme per la rappresentanza democratica".
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