Il Consiglio Regionale della
Lombardia ha approvato all'unanimità una mozione presentata da
Elisabetta Strada, Lombardi Civici Europeisti, che chiede
finanziamenti adeguati per le scuole paritarie, sia comunali che
private, che, nella sola Lombardia, si occupano di più di
112mila bambini.
"Ritengo davvero importante - dichiara Strada - che l'aula
consiliare abbia approvato la nostra mozione per ottenere la
parità scolastica dei nidi e delle scuole materne paritarie, sia
private che comunali, che di fatto colmano un enorme 'buco'
statale nei servizi e nella gestione dell'infanzia". "Proprio
per garantire la continuità di un servizio così importante e
messo a dura prova dalle difficoltà economiche causate dalla
pandemia - aggiunge la consigliera - abbiamo chiesto alla Giunta
sia di farsi parte attiva nei confronti del Governo per ottenere
un piano di investimenti adeguato nella dotazione che, anche
nelle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,
possa riequilibrare il gap tra i Sistemi dell'Istruzione nella
fascia 0-6 anni riferito all'ambito comunale e privato paritario
rispetto a quello statale, sia di promuovere in forma autonoma
in Lombardia politiche per l'attivazione di un Piano Regionale
dedicato alle scuole per l'infanzia rivolto alla fascia d'età
0-6 anni".
In Lombardia, su 1.500 comuni, 353 ospitano scuole
dell'infanzia sia statali che paritarie. Sono 458 i comuni a
disporre solo di scuole dell'infanzia statali, mentre 518
dispongono solo di scuole paritarie. I restanti comuni ne sono
invece completamente sprovvisti. Aggregati alle scuole
dell'infanzia paritaria ci sono anche servizi alla prima
infanzia come nidi, micronidi, sezioni primavera e centri di
prima infanzia che accolgono al momento 10.000 bambine e bambini
tra gli 1 e i 3 anni. A Milano, ad esempio, sono 20.000 le
bambine e i bambini accolti in scuole dell'infanzia paritarie
comunali, 6.000 in quelle private, solo 2.000 in quelle statali.
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