"Nuove forme di mobilità
sostenibile tra Italia e Confederazione elvetica" possono essere
quelle via lago. Ne è convinto il presidente del Consiglio
regionale della Lombardia Alessandro Fermi che oggi ha
incontrato il presidente della Società Navigazione del Lago di
Lugano Agostino Ferrazzini.
Dall'incontro è sfociato l'impegno a costituire un tavolo di
lavoro tra la Società Navigazione del Lago di Lugano e Regione
Lombardia "per affrontare in modo sinergico e costruttivo -
spiega una nota del Pirellone - il tema di una mobilità
sostenibile al passo con le esigenze del territorio".
Il servizio straordinario operato dalla Società Navigazione
del Lago di Lugano la scorsa estate in occasione della frana
nella zona della dogana di Gandria, ha dimostrato come i
collegamenti via lago siano una valida e praticabile alternativa
alle automobili. L'obiettivo della tratta Lugano-Porlezza svolta
con un battello sostenibile è quello di catalizzare almeno il
10% del flusso quotidiano su strada.
E proprio in tema di navigazione a emissioni zero, dopo il varo
lo scorso aprile della MNE Ceresio 1931, prima motonave 100%
elettrica della Svizzera prosegue il progetto pluriennale
Venti35. Prossima tappa è la creazione della prima stazione di
ricarica rapida presso il Debarcadero di Lugano Centrale,
proseguendo poi con l'elettrificazione dell'intera flotta entro
il 2035.
"Abbiamo lavorato seriamente e con impegno abbiamo raggiunto
un primato di cui andiamo orgogliosi - ha evidenziato Ferrazzini
-. Sono lieto che gli obiettivi che avevamo illustrato al
presidente Fermi durante il nostro primo incontro nel 2019,
siano oggi risultati concreti e tangibili, raggiunti grazie al
dialogo proficuo instaurato con le istituzioni ticinesi e
lombarde".
"Il lago - ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale
-, oltre ad essere un volano per il turismo, rappresenta una
risorsa fondamentale per i nostri territori. Proseguendo e
consolidando la sinergia già in essere tra le nostre
istituzioni, l'obiettivo prossimo sarà quello di sviluppare
insieme, come già successo in occasione della frana di Gandria,
ulteriori e nuove forme di mobilità sostenibile tra Italia e
Confederazione Elvetica".
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