Un lungo girotondo di mamme e bambini si è tenuto oggi in piazza Scala, sotto Palazzo Marino, sede del comune di Milano, per chiedere lo stop alla didattica a distanza "che porta a casa i bambini di elementari e materne e il peso di tutto questo - spiega una delle organizzatrici, del comitato A scuola! - ricade sulle donne, e lo diciamo nel giorno dedicato alle donne".
Ad accompagnare il girotondo, un bambino che gridava al megafono 'giro girotondo casca il mondo casca la terra, la scuola giù per terra', mentre altri ragazzi, seduti per terra, seguivano le lezioni in Dad. L'assessore all'istruzione del comune, Laura Galimberti, è uscita da palazzo Marino per parlare con i membri del comitato, che ha anche scritto una lettera aperta al premier per dirgli che "a distanza di un anno dall'inizio della pandemia, il Suo governo, caro Presidente Draghi, ha introdotto misure ancora più restrittive del precedente nei confronti delle scuole. Con il nuovo DPCM si permette la chiusura delle scuole d'infanzia e delle scuole primarie anche in situazioni dove la curva pandemica non è considerata dirompente, ampliando a dismisura la discrezionalità dei Governatori, tanto che abbiamo già assistito a chiusure anche nelle cosiddette zone gialle o arancioni. Con l'escamotage della zona arancione 'rafforzata', prontamente adottata per esempio in Regione Lombardia, si salvano gli esercizi commerciali e persino la movida, prolungando l'asporto in ore serali, ma si chiudono le scuole".
"Come donne, madri e lavoratrici - si legge nella lettera - ci sentiamo tradite ancora una volta dalle istituzioni, che scaricano su di noi le conseguenze di disorganizzazione e inefficienza, rimandando a un domani lontano l'individuazione di coraggiose soluzioni alternative. Perché se la scuola chiude, chi se ne occupa alla fine di queste benedette generazioni future? Solo e sempre noi donne, il vero welfare system di questo Paese".
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