Cesare Cremonini ieri sera è salito
di nuovo su di un palco, acclamato da un folto pubblico, non per
cantare ma per ritirare a Fano il premio "FuoriPassaggi" e
presentare il suo libro, "Let them talk" (Mondadori), a Passaggi
Festival della saggista che chiude i battenti oggi. Al
cantautore bolognese mancano il contatto diretto col pubblico e
il palco. "Non vedo l'ora - ha detto - di poter incontrare di
nuovo gli occhi della gente. Pubblicare un disco, fare
un'intervista, cantare sui social non ti permette di
confrontarti, si tratta solo di promuovere. Invece il contatto
con il pubblico definisce chi sei ogni volta che sali sul
palco". Per lui i concerti inizieranno la prossima estate.
"Nell'ambiente siamo tutti fiduciosi che ciò possa accadere. Non
so se per una questione, ormai, di disperazione si è deciso che
dobbiamo essere assolutamente convinti che l'anno prossimo si
suonerà. Un ottimismo razionale che, credo, possa verificarsi.
Ma fino a quando non ci saranno dati certi - ha continuato
Cremonini - e i protocolli del Governo non diranno che si
possono fare concerti con 40mila-50mila persone questo resta un
miraggio". Il lockdown gli ha dato lo stimolo a scrivere un
libro, "Let them talk": "Inizio ad avere un'età in cui le
canzoni che ho scritto sono tante, perciò riuscire ad unirle con
un filo conduttore tutte quante è stata una cosa importante
perché credo che la mia storia, come musicista, sia quella di un
autore che ha cercato sempre di rinnovarsi, di cambiare ogni
volta. Ho sempre cercato di crescere molto velocemente come
persona, come ragazzo, come uomo e così anche le mie canzoni
sono cresciute, da 50 special a Marmellata fino a Poetica,
canzoni completamente diverse una dall'altra e questo aveva
bisogno di un racconto che potesse tenerle tutte insieme". "Il
nostro mondo è un mondo solidale - ha detto ancora - ed è
importante che sappia raccontarsi anche nelle sue diversità; va
bene fare squadra tutti assieme, però se si racconta un'unica
realtà vuol dire che stiamo dimenticando tante piccole, medie e
grandi realtà artistiche dove ognuno ha le sue caratteristiche e
il suo modo di interagire con i professionisti con cui
lavorano".
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