"Non è irrealistico immaginare che,
compatibilmente con le condizioni di mercato, che oggi restano
difficili, si possano vedere all'opera entro sei mesi un
migliaio di cantieri pubblici, e che si possa riprendere un
ritmo di maggior crescita dei cantieri privati, anche grazie al
ritorno di interesse delle imprese e dei tecnici, di cui si
vedono i primi segnali, che attualmente operano in numero
insufficiente alla ricostruzione": è quanto ha detto il
commissario straordinario alla ricostruzione post sisma del
Centro Italia, Giovanni Legnini, presentando stamani il Rapporto
2022. "Ma il lavoro che resta da fare è ancora enorme - ha
sottolineato il commissario -. Si attendono altre 28mila
richieste di contributo da parte dei privati, occorre realizzare
4.300 interventi pubblici ed impostarne quasi altri 2 mila
nuovi". "Le nuove procedure e le semplificazioni introdotte
garantiscono oggi un buon funzionamento della macchina della
ricostruzione, come riconoscono anche le istituzioni
internazionali che forniscono la provvista finanziaria alla
ricostruzione e la stessa Corte dei Conti, ed un ulteriore passo
avanti per consolidare e rendere più efficiente e veloce questo
difficilissimo processo, potrà arrivare dal Testo unico della
ricostruzione privata, atteso ad ottobre, e dalla nuova
piattaforma telematica per la gestione delle pratiche, che da
gennaio 2023 sostituirà quella attuale, ormai obsoleta", ha
aggiunto Legnini. "Oggi - si legge nel Rapporto - le risorse
garantite da NextAppennino, 1 miliardo e 780 milioni, dei quali
700 sotto forma di incentivi ai nuovi investimenti delle
imprese, possono rappresentare un ulteriore volano alla crescita
e allo sviluppo dell'Appennino Centrale, oltre la ricostruzione
materiale degli enormi danni causati dai terremoti".
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