Dopo gli eventi sismici che hanno
colpito il Centro Italia nel 2016/2017, Anas è stata incaricata
dal Governo di elaborare e attuare il piano di ripristino della
rete stradale in qualità di soggetto attuatore di Protezione
Civile, anche al di fuori della propria rete di competenza, per
consentire sia il superamento della fase emergenziale, sia la
riprese economica e sociale dei territori interessati. E' stato
ricordato durante il webinar "La sostenibilità si fa strada
nelle Marche. Anas all'ascolto dei territori" realizzato in
collaborazione con ANSA. Complessivamente è stata interessata
una superficie di 7.600 kmq che comprende 4 Regioni, 10
Provincie, 140 Comuni e oltre 1770 centri abitati, per una rete
stradale di 15.300 km.
In particolare, "nelle Marche, Anas ha competenza diretta per
l'attuazione di 815 interventi, aggregati in 316 appalti, per un
importo di investimento pari a 812 milioni di euro, pari al 90%
del finanziamento previsto dal Programma per il ripristino della
viabilità nel territorio marchigiano colpito dagli eventi
sismici, compresa la progettazione e l'attuazione dell'ottavo
stralcio di Programma finanziato con fondi PNC-PNRR" ha
ricordato Paolo Testaguzza, responsabile struttura territoriale
Anas Marche. Lo stato di attuazione degli interventi del piano
sisma è di oltre il 95% per i primi stralci, finanziati
immediatamente dopo gli eventi. Negli anni il piano è stato
implementato con ulteriori stralci, il più recente dei quali
coincide con il PNRR di recente approvazione. Recentemente le
Marche sono state interessate da un'altra grave emergenza:
l'alluvione dello scorso settembre che oltre a causare
gravissime perdite umane, ha danneggiato molte infrastrutture.
Anche in questo caso Anas ha svolto due ruoli - ha spiegato
Testaguzza -: "il primo come operatore di protezione civile in
fase di emergenza, quando siamo intervenuti con 53 mezzi e 78
operatori per ripristinare la circolazione laddove possibile,
liberando le strade da fango e detriti, oppure per garantire la
sicurezza e l'incolumità delle persone, chiudendo i tratti che
potevano risultare pericolosi per inondazione o crolli. In
quella fase è avvenuta anche una prima valutazione dei danni, in
particolare alle opere come ponti e viadotti". Il secondo ruolo
svolto da Anas "è quello di Soggetto Attuatore per la
ricostruzione della rete stradale colpita, anche fuori
competenza Anas. Da una prima stima abbiamo calcolato oltre 94
milioni di euro di danni per soli lavori (a cui vanno aggiunte
altre voci di costo".
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