"Ascoltare, fare propri e tradurre
in risposte i suggerimenti dei territori per costruire il
prossimo settennio di programmazione dei Fondi Europei." Con
queste parole il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha
introdotto le finalità dell'incontro di ascolto a Tolentino, il
terzo sul territorio marchigiano dopo Jesi e Urbino promossi
dalla Regione, per costruire insieme ai Comuni la nuova
programmazione comunitaria 2021-2027, in una logica integrata e
plurifondo con tutti gli strumenti che l'Europa mette a
disposizione. Presenti al Teatro Politeama, oltre all'assessore
regionale al Bilancio, Guido Castelli, il sindaco di Tolentino
Giuseppe Pezzanesi, il segretario generale della giunta
regionale, Mario Becchetti, anche i rappresentanti delle
categorie economiche, delle forze sociali e degli ordini
professionali della provincia di Macerata e altri collegati da
remoto. Insieme per confrontarsi sulle strategie di rilancio da
adottare nel prossimo settennio 2021-2027, quando le Marche
potranno contare su 1 miliardo e 102 milioni di euro tra il
Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale
europeo (Fse), rispetto ai 625 milioni della precedente
programmazione. A queste risorse andranno aggiunte quelle del
Programma di sviluppo rurale (Psr), che fino al 2024 Resta
agganciato sulla programmazione precedente e poi passerà alla
competenza statale del Ministero dell'Agricoltura e quelle del
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): una quantità
notevole di risorse, dunque, e quindi di opportunità per
progettare la ripartenza delle Marche, è stato detto. "La nostra
Regione come noto sta per essere classificata da 'regione in
sviluppo' in 'regione in transizione' - ha proseguito Acquaroli
-, l'obiettivo che dobbiamo porci è quello di invertire questa
tendenza e riavviare il rilancio del nostro territorio regionale
e dell'intero tessuto. Al di là della genesi di questa
situazione, dobbiamo concentrarci sulla possibilità di dare
risposte. Una di quelle che stiamo avviando è rappresentata
dalla Svem che farà da supporto e accompagnamento dei territori
e dei Comuni e degli organismi istituzionali per accedere ai
fondi europei e sfruttare le opportunità". Acquroli ha
segnalato, per ciò che esula dai fondi europei, il progetto
presentato al ministro Gelmini sulle aree interne e la
valorizzazione dei centri storici:"su questo fronte c'è una
buona notizia: il Governo pare intenzionato a prendere in
concreta considerazione questo progetto. Quindi oltre al Pnrr
potremmo avere uno strumento in più. Ma la sfida - ha
evidenziato il governatore Acquaroli - è affrontare gli
svantaggi della nostra piccola dimensione alzando la qualità,
dei servizi, delle strutture, dell'agricoltura che per noi resta
settore determinante. C'è una sfida aggregata delle filiere
virtuose che possono trainare lo sviluppo e dobbiamo puntare a
fare squadra e a far dialogare i sistemi. Altro nodo da
affrontare - ha proseguito - è quello atavico del gap
infrastrutturale che ci relega all'isolamento. Con i fondi del
Pnrr riusciremo solo parzialmente ad affrontare alcuni nodi per
avviare, ad esempio, i lavori per il proseguimento di alcuni
tratti della Pedemontana, per i quali sono stati assegnati 100
milioni di euro dal Pnrr Sisma nelle scorse settimane. Anche nel
settore delle politiche sociali sentiamo forte il dovere di
stare vicino alle popolazioni più deboli, quelle che hanno
subito doppie crisi come in questa provincia. Abbiamo davanti
mesi molto impegnativi ma anche stimolanti per governare il
futuro di questa nostra terra". " Siamo una regione in
transizione - ha spiegato Castelli - cioè passibili di
declassamento secondo le valutazioni europee a causa delle
doppia recessione, delle crisi bancarie, del sisma e anche per
questo vediamo accresciuti del 76% i fondi assegnati. La
finalità di questi incontri itineranti è ascoltare i bisogni dei
territori per poi cercare di dare risposte concrete. Sono cinque
gli assi strategici decisi dalla Ue, su cui dovremo incardinare
la progettazione e l'utilizzo delle risorse: i primi due
L'Europa più intelligente, cioè quella dell'innovazione
imprenditoriale a cui sarà assegnato il 40% dei fondi Fesr;
l'Europa più verde con tutto il sistema della sostenibilità
ambientale con un 30% di fondi sono macroaree; quindi l'Europa
più connessa; l'Europa più sociale con tutti gli interventi del
Fse e la quinta misura che riguarda più direttamene i Comuni e
le aree urbane: l'Europa più vicina ai cittadini. Stiamo
aspettando l'accordo di partenariato che dovrebbe essere
definito a dicembre e poi tra gennaio e febbraio 2022 partiremo
con il sistema di richiesta dei fondi. Nel costruire la
programmazione l'intento della Regione è quello di costruire un
Fondo rotativo a sostegno della progettazione dei Comuni, anche
i più piccoli e metteremo a disposizione anche 30 professionisti
per l'assistenza tecnica. Quello che ci aspettiamo - ha concluso
Castelli - è un'inversione di atteggiamento, cioè arrivare ad
attingere al plafond delle risorse dopo aver idee chiare e
progetti definiti, sulla base dei progetti, quindi, modulare la
scelta dei finanziamenti e non il contrario". Tra i settori
della nuova programmazione europea, di maggiore interesse per i
Comuni, sono stati segnalati quelli degli investimenti per
l'efficienza energetica, l'energia rinnovabile, l'adattamento ai
cambiamenti climatici (riduzione del rischio idrogeologico e
difesa della costa). Compatibili con le opportunità della Ue
sono anche l'accesso e la gestione sostenibile dell'acqua,
l'economia circolare (ciclo dei rifiuti), le infrastrutture
verdi nelle aree urbane, la mobilità urbana sostenibile (come
ciclovie e mobilità elettrica), lo sviluppo sociale ed
economico, la cultura e il turismo.
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