Le Marche sono la prima Regione ad
avere stipulato un accordo di collaborazione con l'Istituto
Centrale per il Patrimonio Immateriale (Icpi) del Ministero
della Cultura, "convinti che qui ci sia davvero un patrimonio
immenso da tutelare e quindi con la precisa intenzione di
salvaguardare, promuovere e valorizzare quello a rischio di
scomparsa, a causa della globalizzazione, della velocizzazione
della tecnologia e anche della pandemia, vale a dire la grande
tradizione popolare, gli antichi mestieri, i saperi, passando
perfino da una tutela e valorizzazione dei dialetti". Così il
presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in
occasione della sottoscrizione oggi con il direttore dell'Icpi
Leandro Ventura e l'assessore alla Cultura Giorgia Latini. La
stipula è frutto di un percorso finalizzato al riconoscimento di
"patrimonio culturale" anche per tutto ciò che riguarda le
tradizioni identitarie, storiche e i saperi che sostanziano il
senso di appartenenza ad un territorio e ne rappresentano dei
punti di forza per il suo sviluppo sostenibile. "Vogliamo fare
una mappatura precisa - ha annunciato Ventura - a cominciare
dalle aree interne e dai centri colpiti dal sisma, perché
sappiamo quanto la valorizzazione dei beni immateriali
costituisca anche traino di sviluppo e rinascita. Con le Marche
e alcune comunità in particolare, Porto San Giorgio, Pesaro,
Fano, Fermo ed altre, abbiamo già stretto rapporti proficui che
si stanno concretizzando in eventi e mostre. Questo protocollo,
però rappresenta un' ulteriore evoluzione organica delle
relazioni e l'inizio di un lavoro comune. Cominceremo da subito
con un gruppo di lavoro dedicato". "E' primo risultato concreto
di una forte volontà di valorizzazione del patrimonio culturale
immateriale - ha detto l'assessore Latini - sia attraverso
progetti organici e mirati, per esempio a favore dei borghi e
nuclei storici come faremo con il progetto Marchestorie, sia
una precisa impronta per la valorizzazione multidisciplinare
delle tradizioni, leggende, musica, che rappresentano un
elemento fondamentale dell'identità delle Marche e
contribuiscono alla qualità della vita individuale e collettiva
di cittadini e turisti". Il Protocollo d'intesa è destinato a
strutturare un articolato rapporto di collaborazione, volto a
sostenere ed implementare la conoscenza, la tutela e la
valorizzazione del patrimonio culturale immateriale marchigiano
(anche conservato negli istituti museali) per salvaguardare le
testimonianze e la documentazione delle tradizioni identitarie
delle varie comunità. Tra gli altri adempimenti previsti
dall'accordo, anche lo sviluppo di percorsi di inserimento nelle
realtà lavorative e imprenditoriali dei giovani del territorio.
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