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Porti:Venezia e Chioggia,traffici in calo nel primo semestre

Musolino,vincere battaglia accessibilità nautica ed escavi

29 luglio, 19:00
Il porto di Venezia Il porto di Venezia

I dati sui traffici in entrata e in uscita dal porto di Venezia aggiornati al primo semestre 2020 registrano una movimentazione merci di 11.093.854 tonnellate, in calo del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. La flessione si attesta su un -8,2% esaminando i dati nel periodo di tempo luglio 2019-giugno 2020 e confrontandoli con lo stesso periodo dell'anno precedente. I principali indicatori vedono i liquid bulk (prodotti petroliferi in genere) scendere di oltre 400.000 tonnellate (-8,9%), i dry bulk (rinfuse minerarie e alimentari) perdere quasi 600.000 tonnellate (-18,7%), il general cargo si attesta a -11,4%, i contenitori perdono il 13% (arrivando a 264.285 TEU). Quasi azzerato il numero dei crocieristi (-99%) mentre calano dell'81,9% anche i passeggeri dei traghetti. Anche il porto di Chioggia, con 471.247 tonnellate, vede un calo del 26,9% dei traffici nel primo semestre dell'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato, se esaminato su base annuale (luglio2019-giugno2020) si ferma a un -4,6%. A perdere tonnellate nel primo semestre è soprattutto il settore general cargo (-64,3%), mentre sono in controtendenza i dry bulk con un +4,8% e i contenitori. Per il Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino "i porti lagunari hanno risentito, così come tutti gli scali italiani e mondiali, degli effetti negativi prodotti dalla crisi pandemica, un fenomeno esogeno rispetto alla nostra economia, cui non abbiamo potuto far altro che opporre tutto il nostro impegno, attivando in tempi record nuove procedure di lavoro in sicurezza con l'aiuto di tutta la comunità portuale e continuando a fare il nostro lavoro per mantenere la competitività del sistema in una fase storica inedita e caratterizzata da fluttuazioni difficilmente prevedibili della domanda e dell'offerta di materie prime e prodotti finiti". Sul fronte interno, per Musolino, i porti lagunari devono poter vincere "la battaglia dell'accessibilità nautica e degli escavi se si immagina di renderli competitivi con gli altri attori internazionali nell'attrarre nuovi traffici e creare valore e occupazione. In questo senso l'Autorità di Sistema Portuale conferma ancora una volta il proprio impegno, non solo dando seguito alla disponibilità, più volte dimostrata, a realizzare un dialogo costruttivo con i vari soggetti pubblici coinvolti, ma anche e soprattutto stanziando le risorse finanziarie necessarie, già a bilancio, e realizzando una serie di attività prodromiche all'escavo in accordo con la comunità portuale". (ANSA).

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