Percorso:ANSA > Mare > Ambiente e Pesca > Fiume Mekong rischia finire sotto livello mare entro 2100

Fiume Mekong rischia finire sotto livello mare entro 2100

Studio ricercatori internazionali, anche Università Padova

16 settembre, 11:30
(ANSA) - PADOVA, 16 SET - Il Delta del Mekong sprofonda e il rischio è di finire sotto il livello del mare entro il 2100. Lo rileva un team internazionale di ricercatori, tra cui Simone Bizzi del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, che ha osservato che a causa dell'innalzamento del livello dei mari, della subsidenza incentivata da un uso non sostenibile delle acque sotterranee e del ridotto apporto di sedimenti fluviali al delta dovuto alla costruzione di numerose dighe per lo sviluppo di energia idroelettrica, una percentuale variabile dal 23% fino al 90% del delta del Mekong rischia appunto di finire sotto il livello del mare entro il 2100. l delta del Mekong, nel sud del Vietnam, è popolato da circa 21 mln di persone e costituisce una risorsa di importanza globale: il fiume Mekong, infatti, è il settimo al mondo per lunghezza, il dodicesimo per portata e il corso d'acqua più lungo dell'Indocina con circa 4.880 km, uno dei maggiori dell'Asia. Lo studio mette in evidenza come la gestione dei problemi nel bacino fluviale e nel delta debba essere integrata poiché i processi sono strettamente interconnessi. Sebbene l'impatto maggiore derivi dalla grande incertezza riguardo gli scenari futuri di prelievo di acque sotterranee, i relativi fenomeni di subsidenza e gli scenari climatici, le simulazioni effettuate dimostrano la grande importanza di una pianificazione strategica per l'installazione di nuove centrali idroelettriche lungo il corso del Mekong al fine di aumentare il trasporto di sedimenti verso il delta e compensare i processi di subsidenza e innalzamento del livello del mare. "Visto quanto l'attuale impatto antropico modifica la dinamica terrestre, per il futuro è diventato prioritario riuscire a comprendere l'effetto delle nostre politiche di gestione territoriale nella loro complessità geomorfologica, idrologica ed ecologica - spiega Bizzi -. Le attuali politiche gestionali, specie in paesi emergenti e densamente abitati come il delta del Mekong, stanno trasformando le caratteristiche degli habitat in cui viviamo mettendo a rischio la nostra stessa permanenza in questi habitat.

Comprendere come e dove si possa agire per invertire questa tendenza è una priorità a cui la ricerca può e deve dare una risposta". (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA