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Grandi navi: Santi, tempi stretti e Marghera non è pronta

"Rischio crociere spostino home port a Dubrovnik o al Pireo"

05 agosto, 14:26

"Il vero problema non è la decisione del governo, il primo ad assumersi questa responsabilità, ma come l'ha presa: un mix esplosivo di tempistica sbagliata, con l'interruttore spento di colpo stabilendo che dal primo agosto non passa più nessuno, abbassando la soglia della dimensione delle navi ammesse da 40 mila a 25 mila tonnellate di stazza, e la non operatività di banchine alternative, perché l'area di Marghera, indicata come unica opzione, non è pronta". Il presidente di Federagenti, Alessandro Santi, commenta così lo stop alle grandi navi a Venezia, nel canale della Giudecca.

"Le compagnie si sono trovate a dover riprogrammare i prossimi due anni mentre uscivano dal Covid con l'economia delle crociere colpita in modo devastante. E sostituire Venezia, il più importante home port nazionale, non è facile. Nell'alto Adriatico Trieste e Ravenna possono dare una mano, ma non sono sostitutivi. Il rischio è che le compagnie decidano di tagliare fuori parzialmente il Mar Adriatico per andare a fare home port anche in porti come Dubrovnik, il Pireo e un domani anche la Turchia".

E' un rischio grosso" spiega Santi che aggiunge: "Stiamo lavorando per cercare di ammortizzare le conseguenze della decisione del governo, ad esempio con la manutenzione del canale Vittorio Emanuele che potrebbe aiutare il transito almeno delle navi non grandi, ma per far partire i dragaggi sappiamo quale iter burocratico e autorizzativo potrebbe attenderci". (ANSA).

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