"Sicuramente ho commesso alcuni
errori negli ultimi anni, ma qualcosa ho corretto anche in
relazione alle indicazioni della minoranza e a quelle ricevute
dai rappresentati della maggioranza con i quali abbiamo avuto
qualche diatriba". È la parte finale dell'intervento in Aula del
presidente della Regione, Donato Toma, che nei precedenti 42
minuti ha affrontato le questioni sollevate dalla minoranza del
M5s e Pd nella mozione di sfiducia rimandando al mittente le
varie osservazioni. La mozione "è un tentativo di delegittimare
questo governo e in particolare il suo presidente - ha detto -
un attacco politico, piuttosto che un rapporto costruttivo per
il bene del Molise e della sua popolazione". Toma ha parlato
anche di "atto temerario" che si è concretizzato in una fase
(emergenza Covid ndr) in cui "una crisi di governo al buio"
potrebbe causare serie difficoltà al Molise, mentre sarebbe
stato opportuno "fare fronte comune e lavorare insieme per
fronteggiare la crisi". "Paradossalmente - ha aggiunto - mentre
a livello nazionale M5s e Pd giudicano inopportune nuove
elezioni che vengono etichettate come un atto scellerato e
deleterio per il Paese, a livello locale i rappresentanti di
questi due partiti fanno l'esatto contrario. Incoerenza e
irresponsabilità politica delle minoranze in questo Consiglio
regionale - ha sottolineato - sono le uniche parole che reputo
calzanti per commentare un atto del genere". Il governatore si
è soffermato anche sul "forte dibattito interno alla
maggioranza" e sulla "giusta dialettica a volte effervescente".
"Ci deve essere un confronto - ha osservato - lo stiamo facendo,
ma questo non c'azzecca (testuale) nulla con le crisi". Nel suo
intervento, anche l'apertura politica al consigliere ed ex
governatore Michele Iorio che da diverse settimane ha preso le
distanze dall'azione di governo.
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