La Sevel torna indietro sulla
turnazione settimanale che da ottobre passa da 18 di nuovo a 15.
La decisione aziendale preoccupa la segreteria provinciale della
Fiom Cgil di Chieti che in una nota dice: "La riduzione non è
solo per la mancanza di componenti. Come Fiom siamo sempre più
preoccupati rispetto al futuro delle lavoratrici e lavoratori
della Sevel, dell'indotto e dei servizi. È innegabile - si
aggiunge l'esistenza di un problema di approvvigionamento di
componenti che riguarda tutto il settore dell'automotive, ma
continuiamo a pensare che il nuovo stabilimento di Gliwice, in
Polonia, stia determinando anche nuove strategie da parte di
Stellantis. Sicuramente il problema dei componenti è reale ma
abbiamo l'impressione che si stia sfruttando questa congiuntura
per riorganizzare le produzioni di Stellantis. La decisione di
di riportare lo stabilimento a 15 turni creerà delle conseguenze
che avranno una ripercussione diretta sull'occupazione a partire
dai precari, non solo della Sevel, ma di tutte le aziende
dell'indotto e dei servizi. Come Fiom - prosegue il sindacato -
continuiamo a pensare che dietro questa congiuntura si possa
nascondere una reale strategia. Continuiamo a pensare che sia
urgente stabilizzare i precari e avviare un contratto di
espansione per favorire l'aggancio alla pensione dei più
anziani. Va aperta una discussione su tutto il territorio non
solo per la Sevel, ma per tutte le aziende che saranno coinvolte
da questa decisione. E' necessario avviare un'azione unitaria e
programmare iniziative di lotta per difendere i nostri
territori".
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