Sommossa nel carcere di Isernia:
la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 detenuti. I
fatti risalgono al 9 marzo 2020, all'inizio del lockdown quando
più strutture carcerarie erano interessate da disordini e anche
fughe di detenuti per la sospensione dei colloqui in presenza
con i familiari, disposta dal Governo, in seguito all'emergenza
sanitaria. "A partire dalle 18,40 circa - ricorda la Procura in
una nota che ricostruisce la sommossa di Ponte San Leonardo -,
rifiutandosi in gran parte di rientrare nelle rispettive
sezioni, danneggiandone o incendiandone arredi e suppellettili
nonché parte del sistema di videosorveglianza, creando barricate
impedendo alla Polizia Penitenziaria di recuperare il controllo
delle sezioni e aggredendo verbalmente e fisicamente,
fortunatamente senza conseguenze, gli stessi agenti, nonché
riversandosi (taluni) negli spazi aperti del penitenziario al
fine di evadere". Da qui l'intervento della Questura di Isernia,
della Guardia di Finanza e del Comando Provinciale dei
Carabinieri e dei Vigili del Fuco per evitare l'evasione dal
carcere. Poi un'attività di "ascolto e mediazione fino all'1:30
del 10 marzo 2020 e il ritorno alla normalità. Ingenti i danni:
- secondo quanto comunicato dalla Direzione della Casa
circondariale - sono stati complessivamente stimati in oltre
7.700 euro. Le indagini furono affidate alla Squadra Mobile,
coordinate dal Procuratore della Repubblica, Carlo Fucci, e
dirette dal Sost. Procuratore Alessandro Iannitti. Determinati
per identificare i responsabili i filmati del sistema di video
sorveglianza del carcere di Isernia, parzialmente distrutto dai
detenuti, e quelli effettuati dall'operatore del Gabinetto
Provinciale di Polizia Scientifica durante i disordini.
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