"Oggi dico grazie
alla comunità di San Giuliano di Puglia perchè ha reagito nel
modo giusto". Così il sindaco del paese molisano, Giuseppe
Ferrante, a conclusione della commemorazione delle vittime del
terremoto di vent'anni fa, prima nel cimitero, poi nel parco
della Memoria.
"Secondo un report di Cittadinanzattiva oltre il 40 per cento
degli istituti scolastici italiani risale agli anni '70. Lascio
immaginare quanto c'è ancora da fare - ha proseguito Ferrante -
I sindaci dei piccoli comuni attualmente sono in prima linea su
tutto, nel bene e nel male, e c'è necessità di una maggiore
vicinanza a livello nazionale". Il primo cittadino ha poi
ricordato la scossa del 31 ottobre 2002. "Ero a Campobasso, ero
iscritto al primo anno di Economia e ho avvertito lì la scossa.
Ho provato a contattare i miei familiari, ma i telefoni erano
fuori uso. Una volta arrivato all'entrata di San Giuliano ho
intuito la gravità, ma non pensavo fosse proprio qui. Sono
arrivato e mia sorella era sotto le macerie della Jovine. E'
rimasta lì sotto fino alle 19.30. E' stata estratta viva ed è
stata ricoverata al Bambin Gesù a Roma, poi fortunatamente è
tornata a casa. Porta dentro quel segno da cui nessuno può
guarire".
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