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Balcani: studio, regione può beneficiare da "near-shoring"

Ma necessario focus su istruzione, infrastrutture

21 maggio, 15:35
(ANSA) - BELGRADO, MAY 21 - I Balcani occidentali potrebbero trarre vantaggio dalle nuove tendenze nel cosiddetto fenomeno del "near-shoring" nel periodo post pandemia, ma dovrebbero andare oltre il basso costo del lavoro come fattore d'attrazione per massimizzare i benefici del trend in questione. Lo segnala un nuovo studio del Vienna Institute for International Economic Studi (WIIW). I termini "reshoring", "back-shoring", "near-shoring" e "onshoring" si riferiscono a una "tendenza in corso" nel comparto delle aziende multinazionali, che riconsiderano "le proprie catene di approvvigionamento" considerando luoghi geograficamente più vicini rispetto ad esempio all'Asia, ha ricordato lo studio.

Secondo la ricerca, "è probabile che dopo la pandemia" emerga un fenomeno di near-shoring che interesserà "paesi e regioni più vicine all'Europa occidentale. Anche se dovesse essere su scala limitata, potrà comunque avere un impatto importante sulle economie dei Balcani occidentali", generalmente di "piccole dimensioni". Un'indagine tra aziende straniere, che arricchisce lo studio, ha rivelato che la regione "attrae le aziende dell'Europa occidentale, non solo per la loro buona posizione geografica e i livelli salariali competitivi, ma anche per altri fattori "come la vicinanza culturale e la reputazione dei loro lavoratori, come esperti e laboriosi". Tuttavia, si legge nella ricerca, "basarsi sul vantaggio competitivo del basso costo del lavoro potrebbe non essere sufficiente per attirare ulteriori investimenti in futuro. Porre l'accento sulla manodopera qualificata, gli investimenti nell'istruzione e nella formazione e la modernizzazione del sistema educativo sarebbe utile per attirare investitori in futuro. Il miglioramento delle infrastrutture e della governance sarebbe altrettanto importante dal punto di vista degli investitori attuali e potenziali ", ha osservato lo studio. (ANSA).

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