(ANSA) - ROMA, 10 OTT - La Polonia che non vuole sentire
parlare di un'uscita dall'Ue ha riempito le piazze in diverse
città. Per protestare contro la brusca virata nazionalista
impressa dalla Corte Costituzionale e cavalcata dal governo
ultraconservatore, sempre più in rotta di collisione con
Bruxelles. I sovranisti della Repubblica Ceca, invece, devono
fare i conti con un'inaspettata sconfitta elettorale. Anche se a
Praga le cose hanno preso una piega inaspettata con il ricovero
del presidente della Repubblica Milos Zeman. A Varsavia negli
ultimi giorni l'atmosfera è diventata elettrica dopo la sentenza
senza precedenti dell'Alta Corte, che ha sancito il primato
delle leggi polacche su quelle comunitarie. Lo schiaffo ai
trattati ha provocato la reazione preoccupata della Commissione,
esacerbando lo scontro sullo stato di diritto con i populisti
che governano la Polonia dal 2015. Ed il primo ministro Mateusz
Morawiecki ha tenuto il punto, affermando che "il ruolo dell'Ue
è sostenere lo sviluppo dei Paesi, non di imporre idee contrarie
alla loro storia e identità e soluzioni legali incompatibili con
il loro ordinamento giuridico". Questa volta però l'opposizione
ha deciso di dare un segnale chiamando i cittadini
pro-europeisti a manifestare contro la deriva sovranista. "Io
resto nell'Ue", è stato uno dei principali slogan scanditi nelle
piazze gremite di Varsavia e di 30 altre città. "Vogliamo una
Polonia indipendente, europea, democratica, rispettosa della
legge e giusta. Questi principi sono oggi schiacciati da un
potere privo di coscienza e moralità", ha scandito il promotore
dell'iniziativa Donald Tusk. "Vogliono uscire dall'Ue, violare i
diritti dei cittadini", è stato il duro attacco d'accusa dell'ex
presidente del Consiglio europeo e leader di Piattaforma Civica
nei confronti del governo del partito Diritto e Giustizia,
espressione del potente leader sovranista Jarosław Kaczynski.
Mentre in Polonia si confrontano le anime pro e contro l'Ue, la
Repubblica Ceca resta sospesa dopo le elezioni che hanno visto
il premier populista Andrej Babis sconfitto, ma ancora in gioco.
Nelle ore successive al voto c'è stata un'evoluzione drammatica
con il ricovero in terapia intensiva del presidente Milos Zeman,
che deve conferire l'incarico di governo. Il 77enne capo dello
Stato, che soffre da tempo di diabete e neuropatia, in serata si
è stabilizzato, ma dovrebbe restare in ospedale per almeno tre
settimane. A questo punto la tempistica per la formazione del
nuovo governo è quanto mai incerta. Se Zeman non sarà in grado
di dare l'incarico, questo potere sarà affidato al nuovo
presidente della Camera, che dovrebbe essere espressione delle
due coalizioni pro-europeiste che hanno vinto le elezioni. La
legislatura scade ufficialmente tra 10 giorni. Troppo poco per
Babis, che contava proprio sulla vicinanza a Zeman per riavere
l'incarico. La coalizione tripartita di centrodestra (Insieme),
che ha avuto più consensi, si è già accordata con i centristi ed
il movimento dei Pirati per costituire una nuova maggioranza che
cambierebbe l'orientamento della politica nazionale in senso
filo-Ue. Con queste premesse il leader di Insieme, Petr Fiala,
ha chiesto il mandato per governare. (ANSA).
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