Percorso:ANSA > Nuova Europa > Slovacchia > Papa: con i Rom passare dalle chiusure all'integrazione

Papa: con i Rom passare dalle chiusure all'integrazione

"Troppe volte siete stati oggetto di preconcetti"

14 settembre, 18:50
(ANSA) - KOSICE, 14 SET - "Cari fratelli e sorelle, troppe volte siete stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole e gesti diffamatori. Con ciò tutti siamo divenuti più poveri, poveri di umanità. Quello che ci serve per recuperare dignità è passare dai pregiudizi al dialogo, dalle chiusure all'integrazione". Così papa Francesco incontrando i Rom a Kosice. "Giudizi e pregiudizi aumentano solo le distanze - ha detto -. Contrasti e parole forti non aiutano.

Ghettizzare le persone non risolve nulla. Quando si alimenta la chiusura prima o poi divampa la rabbia. La via per una convivenza pacifica è l'integrazione".

"È un processo organico, un processo lento e vitale, che inizia con la conoscenza reciproca, va avanti con pazienza e guarda al futuro - ha sottolineato il Pontefice -. E a chi appartiene il futuro? Ai bambini. Sono loro a orientarci: i loro grandi sogni non possono infrangersi contro le nostre barriere". "Essi vogliono crescere insieme agli altri, senza ostacoli, senza preclusioni - ha osservato -. Meritano una vita integrata e libera. Sono loro a motivare scelte lungimiranti, che non ricercano il consenso immediato, ma guardano all'avvenire di tutti". "Per i figli vanno fatte scelte coraggiose - ha aggiunto Francesco -: per la loro dignità, per la loro educazione, perché crescano ben radicati nelle loro origini ma al tempo stesso senza vedere preclusa ogni possibilità". Il Papa ha quindi ringraziato "chi porta avanti questo lavoro di integrazione che, oltre a comportare non poche fatiche, a volte riceve pure incomprensione e ingratitudine, magari persino nella Chiesa".

"Cari sacerdoti, religiosi e laici, cari amici che dedicate il vostro tempo per offrire uno sviluppo integrale ai vostri fratelli e sorelle, grazie! - ha affermato - Grazie per tutto il lavoro con chi è ai margini". "Penso anche ai rifugiati e ai detenuti - ha detto ancora -. A questi, in particolare, e a tutto il mondo carcerario esprimo la mia vicinanza". "Andate avanti su questa strada - ha così incoraggiato i religiosi -, che non illude di poter dare tutto e subito, ma è profetica, perché include gli ultimi, costruisce la fraternità, semina la pace. Non abbiate paura di uscire incontro a chi è emarginato.

Vi accorgerete di uscire incontro a Gesù". "E invito tutti voi - ha concluso Bergoglio - ad andare oltre le paure, oltre le ferite del passato, con fiducia, passo dopo passo: nel lavoro onesto, nella dignità di guadagnare il pane quotidiano, nell'alimentare la fiducia reciproca": "vi incoraggio, vi benedico e vi porto l'abbraccio di tutta la Chiesa". (ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati