(di Armand Mero)
(ANSA) - TIRANA, 28 APR - Il Partito socialista del premier
albanese Edi Rama festeggia la vittoria nelle politiche di
domenica scorsa. Con ormai 74 seggi garantiti (su 140 di cui è
composto il Parlamento) Rama è riuscito laddove nessuno prima di
lui negli ultimi 30 anni di pluralismo politico, ottenendo un
terzo mandato di governo consecutivo. "Un record storico", come
definito dallo stesso premier di fronte ad un'immensa folla di
sostenitori nel centro di Tirana. Pochi istanti dopo, il Partito
democratico, principale forza di opposizione, guidata da Lulzim
Basha che ha ottenuto solo 59 seggi, ha rotto il silenzio ed ha
denunciato "gravi irregolarità". "Queste elezioni non hanno
nulla a che fare con la democrazia. Di fronte avevamo non un
avversario politico, ma un regime che ha fatto di tutto per
rovinare un'onesta gara elettorale", ha dichiarato Basha. Il Pd
si è rivolto alla Commissione elettorale centrale per avere la
copia di tutti i materiali relativi al processo del voto e dello
scrutinio, inclusi i filmati nei seggi e nei centri dove è
avvenuto il conteggio. Decine di migliaia di schede sono state
dichiarate non valide. "Una cifra superiore alla differenza di
voti fra le parti", ha evidenziato Basha, secondo il quale "i
nostri sforzi per fare valere la democrazia in Albania non sono
bastati". Il suo principale alleato in questa gara, il Movimento
socialista per l'Integrazione (Lsi) guidata da Monika Kryemadhi,
la consorte del presidente della Repubblica Ilir Meta, ha subito
un crollo, scendendo al 6.8%, perdendo oltre la metà del proprio
sostegno popolare e conservando solo 4 dei 19 seggi che si era
garantito quattro anni fa. A sorpresa, il Partito
socialdemocratico avrà 3 seggi nel nuovo parlamento, e si è
dichiarato pubblicamente disposto a collaborare con la
maggioranza, aumentando a 14 seggi la forbice con l'opposizione.
La dura posizione assunta da Basha è sembrata anche una secca
risposta al premier Rama, il quale ha dedicato quasi la metà del
suo discorso della vittoria alla promessa di voler voltare
pagina nelle relazioni fra le forze politiche, tradizionalmente
dominate dall'aggressività e dagli scontri. "La nostra grande e
profonda vittoria rende ancora maggiore l'obbligo di tendere ai
democratici la mano di una sincera collaborazione senza limiti",
ha dichiarato il premier, invitando a lasciare alle spalle gli
attriti politici, almeno per le grandi questioni di interesse
nazionale. Basha da parte sua ha parlato di "una battaglia che
sarà portata fino in fondo", ma nel frattempo deve fare i conti
anche con alcuni dei suoi all'interno del partito. Uno dei
membri del direttivo, Fatbardh Kadilli, ha chiesto le sue
immediate dimissioni "non solo perché abbiamo perso, ma perché
il suo è un modello esaurito. Dobbiamo ammettere - ha aggiunto -
di non aver avuto una proposta vincente per l'Albania. La nostra
unica alternative era il capo del partito, ma ancora una volta
si è rivelata insufficiente". Annunciando la propria candidature
per la presidenza del Pd, Kadilli ha chiesto alle strutture del
partito di avviare "il prima possibile le procedure per indire
la gara per la nuova leadership dei democratici". (ANSA).
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