Pronostico rispettato: Eliud Kipchoge ha vinto la maratona delle Olimpiadi di Tokyo 2020, bissando il successo di Rio 2016. Nella storia a Cinque Cerchi solo altri due uomini erano riusciti a vincere due maratone: il mitico etiope Abebe Bikila (Roma 1960 e Tokyo 1964) e Waldemar Cierpinski della Germania dell'Est (Montreal 1976 e Mosca 1980). E da Monaco 1972 non accadeva che il vincitore della corsa lunga 42,195 chilometri arrivasse sul traguardo con un vantaggio così cospicuo: Kipchoge ha vinto in 2h8'38", medaglia d'argento conquistata in volata dall'olandese Abdi Nageeye, a 1'20", bronzo al belga Bashir Abdi, a 1'22". La gara che, come da tradizione, chiude il programma olimpico dell'atletico si è svolta a Sapporo, località a 800 chilometri da Tokyo, scelta dagli organizzatori per evitare agli atleti di correre con temperature molto alte. Ma mentre oggi a Tokyo piove e le temperatura, intorno ai 25 gradi, è più bassa degli ultimi giorni, a Sapporo, con molto pubblico lungo le strade, si è corso a 28 gradi e una percentuale di umidità vicina al 75 per cento. Condizioni che hanno provocato il malore del brasiliano Danielzinho e sicuramente influenzato anche il tempo finale di Kipchoge. Il keniano è stato il primo uomo al mondo ad abbattere il muro delle due ore nella maratona, ma il suo straordinario record di 1h59''49, fatto registrare a Vienna nell'ottobre del 2019, non fu omologato a causa delle superscarpe non omologate e della quarantina di 'lepri' che corsero in maniera aerodinamica per consentirgli di risparmiare energie. E' comunque di Kipchoge il record mondiale, il 2h'01'39'', stabilito a Berlino nel 2018. Dopo un inizio di gara molto lento, Kipchoge, 36 anni, si è staccato dal gruppo di testa poco dopo i 30 chilometri ed è stato poi irraggiungibile per tutti gli altri, scacciando tutti i dubbi che erano stati avanzati dopo l'ottavo posto alla recente maratona di Londra. Senza chance di medaglie, e anche questo ha rispettato il pronostico, gli azzurri Eyob Ghebrehiwet Faniel e Yassine El Fathaoui arrivati rispettivamente ventesimo, in 2h15'11", e quarantesimo, in 2h19'44". Yassine Rachik si è invece ritirato. Cresciuto a Kapsisiwo, in Kenya, Kipchoge ha raccontato che da piccola correva quattro volte al giorno, per circa cinque-sei chilometri, per arrivare alla scuola elementare e poi far ritorno a casa. Dopo aver terminato la scuola nel 1999, per un po' raccolse il latte dagli abitanti dei villaggi locali per venderlo Kapsabet, a circa 15 chilometri da casa. Con i primi soldi guadagnati, si comprò il suo primo paio di scarpe da corsa. "Corro per vivere più a lungo e godermi una vita più sana. Una corsa al mattino è come mangiare un frutto al giorno: caccia via il medico", ha detto più volte. "La gente mi chiede perché corro rispondo che è per la vita e per ispirare le nuove generazioni ad amare lo sport e vivere una vita felice. Non riesco a immaginare una vita senza correre".