Ricevendo in udienza in Vaticano, nella Sala Clementina, la squadra e i dirigenti della Sampdoria, papa Francesco ha rivolto loro un saluto 'a braccio'.
"Grazie della visita! - ha detto il Pontefice - Non ho preparato alcun discorso. Vorrei soltanto dirvi che sono contento, e dirvi che lo sport, e anche il calcio, è una strada di vita, di maturità, e di santità. Si può andare avanti. Ma mai si può andare avanti da soli, sempre in squadra, sempre in squadra, questo è importante".
"Due cose sottolineo - ha proseguito -, questa è la prima: in squadra, tutto si fa in squadra. Le vittorie più belle sono quelle della squadra. Da noi, al giocatore di calcio che gioca per sé stesso, diciamo che 'si mangia il pallone': prende il pallone per sé e non guarda gli altri. No. Sempre squadra".
"La seconda cosa: non perdere l'amatoriale - ha aggiunto Francesco -, cioè lo sport amatoriale, lo sport che nasce proprio dalla vocazione di farlo. Gli altri interessi sono secondari, l'importante è che sempre rimanga l'amatoriale".
"Vi auguro tutto questo - ha concluso -. Pregherò per voi, e vi chiedo di pregare per me. E adesso dò a tutti voi la benedizione".