"Siamo tutti giustamente contenti
per quanto ci è stato comunicato circa la 'rinascita' degli
stabilimenti di Mirafiori. Molti operai, dopo anni di cassa
integrazione, tornano al lavoro. Questo fatto può diventare
segnale di ripresa per l'intero territorio", anche se il quadro
d'insieme resta "drammatico": "la crisi a macchia di leopardo
riguarda l'intera area metropolitana, con tutte le ricadute
sull'intero sistema sociale e produttivo". Lo afferma
l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, secondo cui
a fronte di un "segnale importante", la fine del ricorso agli
ammortizzatori sociali nel polo torinese di Fca, "continuano a
emergere situazioni dolorose di imprese che chiudono o
diminuiscono drasticamente il loro personale".
L'arcivescovo di Torino cita, in particolare, "il caso della
Elcograf di Borgaro", tra le aziende tipografiche leader in
Europa, "che sta vivendo ormai da tempo una situazione di
difficoltà economica, sociale e lavorativa". L'auspicio è che
l'incontro del 28 settembre tra Regione, sindacati e azienda
"diventi una vera presa in carico da parte di tutte le
componenti coinvolte" al fine di "salvaguardare i livelli
occupazionali".
"Serve uno sforzo innovativo e di progettazione per il
futuro, al fine di non rincorrere più le emergenze e le crisi,
ma anticiparle, prevenirle. Il lavoro è e rimane il principale
fattore di sviluppo della persona e di una comunità solidale -
conclude l'arcivescovo - La Chiesa di Torino per questo rimane
vicina e attenta alle sofferenze e ai problemi del mondo del
lavoro mettendo in campo tutte le risorse possibili".
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