I "Mulini" della Valle Clarea sono
da considerare patrimonio culturale sotto tutela e quindi non
possono essere interessati dall'allargamento del cantiere del
Tav. E' quanto affermano fonti del movimento che in Valle di
Susa si oppone alla costruzione della nuova linea ad alta
velocità Torino-Lione sulla base di documenti reperiti
nell'archivio del Comune di Giaglione (Torino).
Dal municipio, secondo quanto viene riferito, sarebbe partita
una segnalazione alla sovrintendenza per le valutazioni del
caso. Alcuni mesi fa nella zona dei Mulini gli attivisti No Tav
hanno allestito un presidio permanente.
I documenti raccolti risalgono al Settecento. "Le costruzioni
- spiegano negli ambienti No Tav - sono una testimonianza
dell'economia rurale tradizionale e quindi rientrano in quanto
prevede l'articolo 10 del codice dei beni culturali promulgato
nel 2004".
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