Nel giocattolo aveva nascosto era
un localizzatore. Grazie a quello strumento un uomo di origini
egiziane, accusato di maltrattamenti, seguiva gli spostamenti
della figlia e della moglie ospitate in una casa rifugio.
Una storia fatta di violenze, iniziata anni fa, quando la
donna raggiunge l'uomo a Torino. Fin dai primi giorni del
matrimonio, la moglie viene picchiata. Maltrattamenti e minacce
di morte che continuano anche dopo la nascita della bimba e che
durano fino al febbraio scorso, quando la donna denuncia il
marito e viene ospitata insieme alla figlia in una casa
protetta. L'uomo, durante uno degli incontri concessi, regala
alla piccola un gioco, la 'Fattoria parlante' che, dopo circa
due mesi, smette di funzionare. Ma, quando viene cambiata la
batteria, si scopre che all'interno c'è un auricolare Bluetooth,
utilizzato per rintracciare la posizione.
Ora sulla vicenda indaga la polizia municipale di Torino.
"Questo storia - spiega il comandante Emiliano Bezzon - ci deve
fare pensare che quando si è vittime di episodi di questo tipo
non si può aspettare sperando che le cose si sistemino da sole.
Bisogna fidarsi e affidarsi alle Istituzioni, a persone
specializzate nell'ascolto e che sappiano gestire questo genere
di situazioni, come gli uomini e le donne del nucleo di
Prossimità della Polizia Municipale. Da soli non se ne esce".
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