In prevalenza giovani fra i 20 e i
28 anni, che devono scontare una pena per incidenti causati
soprattutto dalla guida in stato di ebbrezza. E' il profilo dei
primi 10 'assistenti pedonali' che hanno aderito al progetto
'Ruote ferme, pedoni salvi', iniziativa pilota di giustizia
riparativa che parte da Torino e che vedrà persone indagate o
condannate per reati stradali impegnate in attività di sicurezza
dei pedoni. Una sorta di 'contrappasso dantesco' che vuole
andare a beneficio sia di chi ha commesso il reato che della
collettività.
L'iniziativa nasce con un protocollo d'intesa triennale fra
Città e Associazione Familiari e Vittime della Strada e per la
prima fase si concentrerà nelle zone del centro dove è maggiore
la frequentazione pedonale. A Torino nel 2020, nonostante una
forte diminuzione del traffico a causa delle restrizioni dovute
alla pandemia, si sono comunque registrati 3.468 incidenti, di
cui 2044 con feriti e 14 mortali, con circa 250 persone
responsabili di reati, dalla guida sotto effetto di alcol (138),
all'omissione di soccorso (67). "Dati che fanno riflettere",
sottolinea il comandante della polizia municipale Emiliano
Bezzon.
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