Il Covid pesa sui consumi delle
famiglie torinesi, in calo del 4,3% e concentrati soprattutto su
beni di prima necessità, come l'alimentare e la casa, mentre
viaggi e vacanze sono ai minimi storici. Cresce l'e-commerce.
Emerge dalla tradizionale indagine della Camera di commercio di
Torino sulle spese delle famiglie torinesi. Sono state coinvolte
240 famiglie residenti a Torino città o nella prima cintura
attraverso la compilazione di questionari che analizzano le
diverse tipologie di spesa, più o meno ricorrenti, le abitudini
e i luoghi di acquisto preferiti.
"Una spesa più sobria e limitata alle cose essenziali.
Questa è stata la scelta quotidiana per le famiglie torinesi
alle prese con un 2020 in cui si rinuncia al superfluo: il non
alimentare registra il calo più significativo degli ultimi 10
anni. Cresce il numero delle famiglie che risparmiano, anche per
le minori occasioni di spesa, ma raddoppiano le famiglie che
lamentano perdita di potere d'acquisto", commenta Dario Gallina,
presidente della Camera di commercio di Torino.
A fine 2020 la spesa media mensile delle famiglie torinesi
si è fermata a 2.430 euro, in calo rispetto al 2019 del -4,8%
(-123 euro), di poco al di sotto dei livelli raggiunti nel 2016.
Sono state le spese non alimentari a determinare l'arretramento
dei consumi: con 2.016 euro registrano infatti un calo del 6,3%
rispetto al 2019. E' la flessione più consistente registrata
negli ultimi 10 anni. Continuano a crescere, invece, le spese
alimentari (+3,2%) che rappresentano il 17% del totale della
spesa (era il 15,7% nel 2019). La crisi ha colpito tutte le
famiglie torinesi, a prescindere dalla tipologia o dalla
condizione economica: a far registrare la frenata più importante
le famiglie con figli (-10,6% rispetto al 2019).
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